martedì 29 novembre 2005

dolore sempre vivo!

Comincio a pensare che la mia recente colica renale non sia del tutto scollegata all'ultima serie di film trash che mi sono sorbito...

Ad ogni modo, ho visto il Film Definitivo®.
Sul serio: volevo cavarmi gli occhi dopo averlo visto, tanto era bello! ;-)

Si intitola Atomik Circus e la prima peculiarità è che non c'è alcunché di atomik e - se è per questo - non c'è neppure il circus (ok, giusto in senso lato...)
Il sottotitolo recita Le retour de James Bataille; tale James Bataille in effetti se ne era andato, ma non è che il suo ritorno sia poi questa notiziona...

Come avrete intuito, il film è francese (produzione franco-tedesca-portoghese, per la precisione) e già questo è garanzia di qualità. Per cacare cotanto capolavoro sono stati necessari 5 sceneggiatori/scrittori e 2 fratelli alla regia, tutti poi scarnificati in sacrificio al dio del cinema, per placarne l'ira.

Si tratta di un horror-fantascientifico, commedia grottesca, musical d'avventura, romantico con una certa attenzione alle tematiche sociali. Wow! Non è già stup(r)endo?

E non avete ancora sentito la trama! Un tale James Bataille arriva in un paesino messicano (ommioddio!) dove un branco di stolti bifolchi non hanno di meglio da fare che tirare a campare divertendosi col becero spettacolo del P. T. Barnum locale. Il buon James si invaghisce di sua figlia, niente meno che Vanessa Paradis (Joe le taxi, duuu duuu...) e per starle accanto si fa assumere nello spettacolo del padre. Ahilui durante il suo numero con la moto qualcosa va storto ed accoppa parte del pubblico, venendo condannato a 133 anni di galera da scontarsi in una prigione di minima sicurezza (il sistema massicano funziona! ;-)), dalla quale ovviamente evade.
Dimentichiamoci pure di questo pirla, perché non lo rivedremo fino a poco prima della fine; nella allegra cittadina arrivano due sgradite presenze: un impresario che sostiene d'essere in cerca di nuovi talenti (ma l'infido mariuolo vuole solo infilarsi nelle mutande di Vanessa) e gli alieni.
Sì, gli alieni. Qualche problema?!?!
Per la precisione sono un mix tra gli ufoni di La Guerra dei Mondi e dei colibrì sovrappeso. Va detto che non è che siano esattamente temibili, muovendosi come bradipi...

Ora mi fermo perché non voglio rovinare il finale a nessuno; sappiate solo che prima che il film (o il vostro fegato) sia finito James Bataille sarà tornato, avremo assistito a molte mutilazioni, a sevizie su animali di pezza, all'uso di armi fantascientifiche, ed uno sciamano pazzo si rivelerà essere ben altro!
Per tacere del fatto che ogni tanto Vanessa Paradis ci delizierà con la sua ugola d'oro... argh!

Film imbarazzante per chi l'ha fatto e chi gli ha dato voti diversi da 1.

Voto: 1 (ma un sonoro 10 sul trashometro!)

Prossimamente: la recensione di un altro film dalla stessa distribuzione (e quasi altrettanto bello).

lunedì 28 novembre 2005

pat pat

Verso un lacrimuccia per il povero Pat Morita, grande mito.
Le altre lacrimucce invece le tengo per me, visto che una colica renale non è esattamente una festa.

Prossimamente, la recensione del Film Definitivo®.

giovedì 24 novembre 2005

tromb raider etciu!

Stasera, su rai 2, Tomb Raider 2.

Film assolutamente imperdibile per tutti gli amanti del trash! Memorabili il combattimento con lo squalo all'inizio, la setta di ladri più in mal arnese di tutta la Cina e almeno un paio di sparatorie con proiettili da buono e proiettili da cattivo.

Da vedere.

mercoledì 23 novembre 2005

ray

Sono rimasto piacevolmente sorpreso da Ray; mi aspettavo una biografia celebrativa del personaggio, ed invece si tratta di un ritratto molto duro di Ray Charles come persona, insistendo in particolare sui suoi rapporti con la droga ed il sesso.

Come ovvio la parte musicale è grandiosa; la regia discreta ma senza particolari guizzi, buone le interpretazioni (eccezionale la giovane madre).
Forse è stato un po' sopravvalutato da critica e pubblico, anche in virtù della uscita a ridosso della sua morte, ma resta una buona biografia di un grandissimo della musica.

Voto: 7.

sabato 19 novembre 2005

i protagonisti

Sembrava giusto dare una mazzata mortale al mio periodo meta-cinematografico con uno dei meta-film per eccellenza: I Protagonisti di Robert Altman.

Un revisore di sceneggiature viene perseguitato da lettere minatorie inviate da un anonimo scritto cui ha rifiutato una sceneggiatura. Credendo di averlo individuato, cerca di convincerlo a desistere offrendogli un contratto che viene però rifiutato. Ne segue una collutazione nella quale, incidentalmente, lo scrittore fallito viene ucciso; l'alto dirigente della società cinematografica sembra poter farla franca, nonostante la polizia gli stia addosso e lui inizi una ambigua relazione con la fidanzata dello scrittore morto. A complicare le cose l'arrivo di nuove leve nella società, che sembrano potergli soffiare il posto.

Film su hollywood o meglio film su un certo modo di vedere hollywood, conta un numero allucinante di comparsate di vere star che interpretano loro stesse; commoventi per il cinefilo le citazioni ed i riferimenti (il memorabile dialogo iniziale!)
Il tutto prendendosi anche in giro, basti vedere come viene effettivamente realizzato il film-nel-film (dal finale amaro e senza star, solo nelle intenzioni); finale che ricalca quello "vero" del film stesso.

Voto: 8.

giovedì 17 novembre 2005

body double

Rivisto dopo tanti anni Omicidio a Luci Rosse; devo dire che mi aveva colpito di più all'epoca, anche se si adatta bene al mio periodo meta-cinematografico (poche settimane fa ho rivisto l'ottimo Ed Wood)

Niente riassunto, dato che l'hanno visto davvero tutti. Voto: 7.

Brian De Palma è stato spesso considerato, sia dalla critica e dal pubblico (specie se americani), poco più di un mestierante del cinema. E' vero che da Mission to Mars (compreso) in poi la qualità dei suoi lavori è calata paurosamente (anche se non ho visto Femme Fatale), ma troppi suoi film precedenti sono da storia del cinema, per poterlo considerare un regista qualunque.

sabato 12 novembre 2005

cornacchie

Edward Furlong, David Boreanaz, Tara Reid, Marcus Chong, Danny Trejo (mitico caratterista indiano!) oltre alle comparsate di Macy Gray e di uno spaesato Dennis Hopper. Chi ha fatto il casting deve essere un genio. Sul serio: se mi avessero chiesto di selezionare gli attori per il peggior film della storia, non avrei saputo scegliere di meglio. :-)
Non c'è neppure bisogno di dire che con simili nomi il capolavoro è assicurato; il risultato infatti è The Cult, titolo italiano per The Crow: Wicked Prayer, quarto capitolo della serie.

Quattro fessi si ispirano ai cavalieri dell'apocalisse e si uniscono ad una fessa (Tara) con il mai chiarito intento di avere vendetta di qualcosa/qualcuno e/o evocare il diavolo e/o andare al diavolo. La trama è un po' confusa sulle questioni di vendette incrociate e sulla storia del casinò/miniera/whatever indiano sul terreno sacro o quel che è; e poi, diamine, eravamo tutti colti da sindrome di Stendal di fronte a tanta magnificenza...
Ad ogni modo, i cinque accoppano Furlong (bastardi! volevo farlo io!) e la sua fidanzata (ragazza di buon gusto...); neanche a dirlo il nostro eroe ritorna corvizzato dall'oltretomba perché sì e si fa giustizia. Nel mezzo la strana storia del più stupido consiglio delle tribù che i nativi d'America ricordino.

Poetiche le prove attoriali di tutti, very very trendy la regia e il montaggio, dialoghi brillanti neanche fossero stati scritti da Borghezio, dolorose citazioni cinematografiche e letterarie (mi dicono che Poe rivuole indietro la sua dignità), patetiche scene di lotta ed un buon numero di momenti da storia del trash (Guerra che combatte ricoperto di candelotti di dinamite, Pestilenza che se la prende con l'edilizia pubblica, i festaioli che non se ne vanno neanche quando comincia la sparatoria, la democratica squadra armata della riserva perennemente indecisa e che arriva sempre dopo la puzza...)

Bello, bello, bello.

Voto: 2 (un buon 7 sul trashometro - ne vogliamo ancora!)

venerdì 11 novembre 2005

sangue e altro sangue

Ora, Paul Verhoeven di sicuro non resterà nella storia come il più grande regista di tutti i tempi, però quando si tratta di narrare crudeltà e nefandezze sa(peva) il fatto suo. :-)

Un paio d'anni prima di RoboCop scrisse e diresse un film d'ambientazione storica: L'Amore E Il Sangue. Anno 1501, da qualche parte in Europa: un gruppo di mercenari aiutano un signorotto a riconquistare il proprio castello, col risultato netto di finire fregati dal proprio capitano, in conbutta col simpatico castellano.
Scacciati senza paga dopo la vittoria, i reietti si fanno guidare da Rutger Hauer (non lo seguireste in capo al mondo?!?! ;-)) che, dopo un bizzarro ritrovamento, pare venir protetto da una statua di San Martino.

Riusciranno ad ottenere una temporanea vendetta, rapinando il sovrano traditore e rapendo la promessa sposa di suo figlio.
Dopo un primo tempo un po' sguaiato, il gruppo riesce a conquistare un castello, dove si barricano cercando di resistere agli attacchi del loro vecchio datore di lavoro, che - sorpresa-sorpresa - non ha gradito rapina+rapimento. A questo punto entra in scena la cara vecchia peste e fioccano le barbarie da ambo le parti. :-)

Forse si eccede un po' coi MacGyver-ismi del giovane innamorato, ma viene tutto compensato dalla superba crudeltà della ragazza, una ottima e giovanissima Jennifer Jason Leigh, che concede anche qualche breve scena di nudo (integrale incluso, anche se a campo largo).

Voto: 8 (o quasi).

sabato 5 novembre 2005

galline da HK?!?!

Oltre alla SARS e all'influenza aviaria ogni tanto dall'oriente arrivano anche film d'azione pescati, più o meno a caso dai grandi distributori occidentali, tra l'enorme produzione locale.
Mercato particolarmente florido è quello di Hong Kong che io, ultimo baluardo difensore dell'Impero di Sua Maestà la Regina, mi rifiuto di riconoscere come territorio cinese. ;-)

Qualche giorno fa ho rivisto So Close, che fa parte del filone tecno-maraglio/sci-fi con un bel po' di fan service (altrimenti perché selezionare attrici carine?)

Personalmente ho un rapporto di amore-odio verso il genere: trovo difficilmente digeribile le classica figura dell'uber-hacker che in 5 minuti - usando un programma che è un salvaschermo - scova password, viola sistemi, prende il controllo di porte, cancelli e teiere. Mi fa un po' specie anche l'uso di gadget troppo maragli come tacchi con l'arpione o occhiali con gas nervino, ma posso passarci sopra; discorso analogo per certe scelte stilistiche quali il vento nei capelli (al chiuso) per sottolineare la figaggine del protagonista di turno.

Ok, sospensione dell'incredulità - massima potenza: restando sul vago per non spoilerare troppo, il film segue la storia di due sorelle (Qi Shu è davvero molto bella e anche Vicki Zhao - quella dei pandolci in Shaolin Soccer - non è male), assassine a pagamento, che si ritrovano invischiate nello scontro di potere interno ad una grande compagnia informatica. Nella vicenda si inserisce anche la polizia, che indaga sull'omicidio di un importante dirigente.
Sullo sfondo, anche le loro storie sentimentali, l'omicidio dei genitori e la loro rivalità personale.

Una trama non banale, con alcuni momenti fuori dagli schemi, che fa da contorno ad un buon numero di scontri a colpi di arti marziali coreografati ed eseguiti da dio; memorabili i combattimenti nel parcheggio sotterraneo con doppio ostaggio e quello finale con spade e bambù. Certi registi che si riducono a fare polpettoni sentimental-guerreschi con pessime scene di lotta per venire incontro ai presunti gusti occidentali (vedi il fetente e sconclusionato Le Sette Spade), dovrebbero prendere appunti.

Voto 8 (oddio, forse 7.5 era più giusto, ma IMDb non ammette mezzi voti ed io ormai ne sono succube ;-))

Da vedere; magari anche solo a noleggio, visto che in giro l'ho visto in vendita alla folle cifra di 30 euro, ma da vedere.