sabato 6 ottobre 2007

infernal affairs III

Dopo gli altri due capitoli della saga, Wai-keung Lau e Siu Fai Mak chiudono la loro trilogia poliziesca con Infernal Affairs III.

Ming è ormai ben inserito come poliziotto, benché temporaneamente relegato al lavoro d'ufficio e con una vita famigliare in crisi; dati i suoi trascorsi, la rapida ascesa del giovane Yeung non potrà che apparirgli sospetta: inizia quindi una serie incrociata di indagini, ancora una volta mirate a scoprire le talpe tra i poliziotti ed i criminali.
Molti flashback completeranno poi il quadro delle operazioni sotto copertura dell'agente Yan.

Complicatissimo, si incastra alla perfezione negli altri capitoli della saga.
Certo, il meccanismo è sempre quello: "scova l'intruso" - però tutto è costruito in maniera impeccabile ed imprevedibile (prima del film, ed anche fin quasi alla fine, avrei scommesso tutto su altri colpevoli).
La trilogia merita di sicuro una seconda visione più attenta (e con tempi più stretti tra un episodio e l'altro), per cogliere tutti gli eventi che vi si susseguono vorticosi.

Bravi gli attori, sempre pulita la regia che regala ancora qualche perla.
Da segnalare, il personaggio di Keung (Chapman To), fantastico pazzo che meriterebbe un film tutto per sé. :-)

Al solito, va citato il fatto che questi film sono la base da cui è stato tratto il (anche giustamente) pluri-premiato remake The Departed di Martin Scorsese; nel complesso, l'originale è meglio (oso dire molto meglio, specie il primo).
Autori occidentali di trilogie-che-vanno-tanto-di-moda: prendete appunti.

Voto: 8- (degnissima conclusione).
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