lunedì 29 dicembre 2008

madagascar 2

Madagascar 2 corregge il tiro - non disastroso ma un poco fuori bersaglio - del primo episodio e si propone come un eccellente film di intrattenimento.
Meno buoni sentimenti - che pure non mancano, mentre nel primo erano eccessivi ed un po' banalotti - e più azione e divertimento contribuiscono alla realizzazione di un prodotto più che godibile.

I già noti protagonisti partono dal Madagascar con la speranza di ritornare a New York, salvo che l'inevitabile disastro aereo li fa precipitare nel continente africano. Qui il leone Alex ritroverà i suoi genitori, e dovrà sottoporsi ad un rito di iniziazione per essere accettato dal branco.
Più che dignitose la trama principale e quella sull'amore tra Melman e Gloria, ciò che resta davvero impresso sono i personaggi secondari, specie quelli usati in chiave comica: Maurice, Mort, la vecchietta, le scimmie e soprattutto i pinguini nevrotici.

Dignitosa la regia, buono sotto l'aspetto tecnico (ma non facciamo paragoni con i lavori della Pixar...)

Insomma: lo si guarda più che volentieri, specie in periodo natalizio. :-)

Voto: 7.5 (quasi 8, via!)
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mercoledì 17 dicembre 2008

rovinatissimo!

Gli horror vacanzieri sono sempre forieri di grandi soddisfazioni, e The Ruins (Rovine) non fa eccezione. :-)

Manciata di giovani pirla in ferie in messico, ne hanno abbastanza della vita notturna sulla spiaggia e decidono di avventurarsi verso un sito archeologico di recente scoperta, non ancora aperto ai turisti (e già qui...)
Circondati da bifolchindios piuttosto incazzosi, verranno spinti su un tempio Maya, dove per motivi che saranno presto chiari nessuno osa inseguirli: le rovine sono infatti infestate da feroci piante carnivore, semoventi ed intelligentissime (almeno se paragonate alle vittime, si intende).

Vero punto di forza del film è la totale stupidità dei protagonisti, intenti in una corsa ai Darwin Awards: ad esempio, calarsi con una corda non abbastanza lunga per poi gettarsi nel vuoto - che tanto "non mancherà poi molto al fondo" - non sembra essere una grande idea. :-)
Belli poi i litigi sentimentali nei momenti meno opportuni, per tacere del totale disinteresse verso i feriti.
A proposito dei feriti, il film si impenna durante una operazione alla "allegro chirugo": una frattura esposta ad una gamba viene curata (sort of) con una amputazione (neanche coatta: l'interessato era ENTUSIASTA all'idea) effettuata da un imbecille con un microscopico coltellino.
E l'emorragia come la fermano, vi chiederete? Niente di più semplice: una bella padella antiaderente (presumibilmente venduta da Giorgio Mastrota) arroventata sul fuoco ed il gioco è fatto! ;-) AAARGH!

Tragico scoprire che tale capolavoro è stato prodotto dalla Dreamworks e dalla Spyglass, basandosi su un libro dell'autore di quel gioiello di Soldi Sporchi (ma lì alla regia c'era uno bravo davvero).

Voto: 4 Trashometro® 6/10: (e ricordate di DARVI da mangiare alle piante)
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sabato 13 dicembre 2008

Ultimatum Alla Terra

Ante Scriptum: ciao, Bettie. :-(

Visti di recente entrambi gli Ultimatum.

[il remake]
Togliamoci subito il dente, annunciando al mondo l'impensabile: il remake è una invereconda porcata. :-)

Arriva l'alieno zio Klaatu - il sempre mono-faccia Keanu Reeves - e, poco soddisfatto del comitato d'accoglienza e dopo aver raccolto alcune recensioni negative, annuncia al mondo che è proprio il caso di sterminare la razza umana, perché lui ci tiene a salvare i panda e pure i gasteropodi.
Neanche greenpeace...
Il visetto di Jennifer Connelly gli farà cambiare idea, ma nel frettempo il robot Gort farà un po' di malestri, dopo essersi tramutato in uno sciame di nanomacchine.

Diretto da un totale inetto, oltre ad una trama ambientalist-banalotta il film si distingue per dei dialoghi letteralmente patetici, così come le situazioni presentate: veramente penosa e degna di un tv-movie di serie B la rappresentazione dei militari, degli scienziati e del governo, tutti intenti a raschiare cliché dai fondi dei rispettivi barili.

Inoltre qualcuno mi deve spiegare perché comprare i diritti di "The Day the Earth Stood Still" se poi la Earth se ne sta Still per neanche 30 secondi alla fine, per motivi neanche tanto significativi.
Per tacere del fatto che NON c'è "Klaatu barada nikto". Criminale!

A coronamento di ciò, pessime prove attoriali da parte di tutti (povera Kathy Bates!) e la presenza del figlio di Will Smith che si candida all'Oscar nella categoria "bimbetto inutile, odioso, inetto e sacrificabile".

Voto: 4 (Gort è piuttosto fico da vedere, questo sì).


[l'originale]
Non essendo un critico cinematografico e non rientrando nella folta schiera di chi (a parole, almeno) apprezza aprioristicamente tutto ciò che è vecchio Perché È Un Classico®, dico ciò: The Day the Earth Stood Still (1951) è un film invecchiato.
E per essere chiari: non è neanche lontanamente un film "invecchiato MALE", e questo per un film del 51 è già un successo enorme ed indice di qualità assoluta (non sono poi tanti, i film ancora godibili dopo tanti decenni).
Però non è, a mio parere (pare sia necessario scriverlo: c'è sempre qualcuno che non concepisce che la gente scriva la propria opinione), un film che soddisfi in pieno il mio gusto di spettatore del 21esimo secolo (mica pippe!).
È ancora bello, e Robert Wise ha fatto un ottimo lavoro, ma la trama è necessariamente datata e risulta ingenua agli occhi moderni.
Al tempo stesso mi fa però specie che uno degli elementi che considero più coraggiosi, il rapporto della madre single col nuovo fidanzato, sia scomparso nel remake (non è mica la prima volta che faccio notare come si sia diventati più perbenisti, da 15 anni a questa parte, e prima o poi ci farò un post a tema...)

Insomma: bel film, sicuramente eccelso per l'epoca, che oggi mostra solo in parte gli anni che ha (e ripeto: degli anni '50 sono davvero pochissimi quelli che non lo fanno; la maggior parte sono semplicemente invecchiati male, diventando quasi inguardabili, nel 2008).
E poi, tanto, il remake di oggi fa più schifo di svariati ordini di grandezza, quindi perché porsi il problema? :-(

Voto: 7. È Un Classico® ;-)
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sabato 6 dicembre 2008

Bolt

Pur in un film volutamente leggero come Bolt, la manona di Lasseter si sente e fa davvero bene alla produzione.

Bolt è una cane, stella di una serie televisiva di cui lui non sa nulla, dato che pensa sia tutto reale.
Separato dalla sua amatissima coprotagonista dovrà fare i conti con la realtà ed intraprendere un lungo viaggio di ritorno - sì, stile Lessie. ;-)

Trama semplice ma funzionale, condita con i soliti messaggi positivi e buoni sentimenti ma, soprattutto, con tantissime scene davvero divertenti.
Non avendo pretese di grande innovazione, si è infatti calcato la mano sull'azione e sulla comicità e lo si è fatto nel modo giusto: con tanti comprimari a dir poco strepitosi; gatti malvagi, criceti drogati di adrenalina ed umani inetti, tutti sono delineati in maniera deliziosa. Per tacere dei piccioni, coi loro stupendi movimenti a scatti.

Insomma: un film d'animazione (ok, al computer) Disney con cui ci si diverte sul serio - ed era da un po' che non succedeva.
Espressivi i modelli poligonali e buone le animazioni.

Voto: 8-. Natalizio. :-)
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sabato 29 novembre 2008

Max Payne

Max Payne, il videogioco, era davvero pregevole: divertente da giocare e con una storia stylish ed hard-boiled da far paura.
Pur avendo avuto successo, non si può però dire che sia il primo nome che viene in mente al grande pubblico, quando gli si chiede il titolo di un videogame, eppure qualcuno deve aver pensato che potesse avere un traino sufficiente da farci un film.
E fin qui nulla di male.
Visto il risultato, viene però da chiedersi che senso abbia comprare i diritti di un'opera se poi se ne stravolgono completamente stile e personaggi.
E neanche questo sarebbe un male di per sé, se il risultato fosse buono - sorprendentemente, non è il caso del film di Max Payne.

Max è un poliziotto a cui viene sterminata la famiglia; sulle tracce degli assassini si imbatterà in una nuova droga sviluppata da una casa farmaceutica per migliorare le prestazioni dei soldati in combattimento. Pur causando tremende allucinazioni, la sostanza viene diffusa tra alcuni stimati esponenti della criminalità locale, per fini (non tanto) misteriosi.
L'indagine meno impegnativa della storia viene adeguatamente condita dalle sparatorie più ridicole di ogni epoca (e non c'è neppure l'adeguata quantità di bullet-time!)

La regia, oltre ad essere supponente ed indisponente come poche, si dimostra davvero sadica con gli spettatori: su 100 minuti di film, 80 abbondanti consistono in primissimi piani di Mark Wahlberg. MA SIAMO IMPAZZITI?!?! ;-)
Che per carità, a suo modo è uno dei miei attori-feticcio, ma insomma...
In mezzo a tale catastrofe, vengono coinvolti pure nomi del calibro (si fa per dire) di Beau Bridges, Ludacris, Chris O'Donnell e Amaury Nolasco.

Su tutto il resto, stendiamo un velo pietoso.
Ah, e se voleste comunque andare al cinema nella speranza di vedere della pelle, siate informati che Olga Kurylenko e Mila Kunis non ne mostrano neanche un centimetro quadrato (e non dimenticate gli 80 minuti mono-facciali di Wahlberg... ;-))

Voto: 2. Atroce. Trashometro® 4/10:
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