sabato 12 gennaio 2008

I am legend

Io Sono Leggenda non ha praticamente alcun punto di contatto con l'omonimo libro di Richard Matheson. Non sono un fan della fedeltà assoluta al materiale originale: altri film tratti dallo stesso libro sono dei capolavori, pur non sempre fedeli; nel caso specifico mi chiedo però che senso abbia avuto comprare i diritti, per poco siano costati.

Robert Neville, militare e scienziato, tenta disperatamente di combattere un virus mutato in laboratorio che sta sterminando l'umanità.
Fallisce, ed in poche settimane si ritrova ad essere l'ultimo dei sopravvissuti (per quanto ne sa); il 90% delle persone sono morte lasciando l'1% immune in balia del restante 9%: violente iperattive creature assetate di sange che infestano la notte.
Nella New York post-catastrofe vivrà la sua vita, ancora alla ricerca di una cura per quel 9% di popolazione ora trasformate in mostri.

Quasi tutto il film funziona egregiamente: fintanto Neville è solo, alla caccia di cibo o cavie per i suoi esperimenti, tutto fila in maniera fantastica.
Il giocattolo si incrina quando entrano in scena i mostri: fatti così-così e comunque poco interessanti, ma ci si potrebbe ancora convivere.
Capisci che si rischia la puttanata circa a 20 miniti dalla fine, ma un po' di speranza ancora ce l'hai.
Gli ultimi 5 minuti, sono uno dei più clamorosi casi di stupro cinematografico a cui abbia mai assistito: tutto il materiale di partenza viene tirato nel cesso, assieme alla speranza di vedere un finale fatto come si deve. Peccato davvero.

Ho già parlato in altre occasioni del buonismo imperante e dello scarso coraggio delle mega-produzioni, e questo ne è un caso lampante: 20 anni fa questo film sarebbe finito come doveva finire.
Lo stesso significato del titolo - "io sono leggenda" - viene ribaltato e stravolto, costruendo una spiegazione debole e di nessun interesse.

Comunque, bravo Will Smith a reggere il film da solo, non dannosa la regia, notevole la ricostruzione di New York post-catastrofe.

Oltre al raffronto col libro, questo film esce con le ossa rotte anche dal confronto con altre pellicole da esso tratte, come The Omega Man (1975: occhi bianchi sul pianeta Terra) con Charlton Heston e l'eccezionale L'Ultimo Uomo della Terra di Ragona con Vincent Price.

Sunto: è obbligatorio leggersi il libro e vedersi L'Ultimo Uomo della Terra del 64.

Voto: 5.5 - non certo una catastrofe, ma resta il fatto che qualunque alternativa è una spanna sopra.
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