sabato 5 aprile 2008

RE:E

Il regista dei primi due Highlander si procaccia cibo frugando tra i rifiuti - ovvero dirigendo il terzo capitolo della saga di Rsident Evil: Resident Evil: Extinction.

Iniziata con il film di Paul W.S. Anderson - che in fondo in fondo era uno dei film meno orribili, tra quelli tratti da videogiochi - la serie è poi precipitata in abissi di pessima recitazione, squallida azione e dialoghi riprovevoli.

L'umanità è quasi estinta - e se si fa fregare da zombie tanto stupidi se lo è pure meritata, diciamolo. ;-)
I pochi sopravvissuti sono nomadi, alla ricerca di luoghi sicuri: alcuni di loro si mettono in testa di andare in Alaska, sperando forse che gli zombie non si ricordino che c'era pure quel buffo stato, sulle cartine.
Per andarci serve però benzina e viveri, che pare saggio procurarsi a Las Vegas.
A zonzo per i fattacci suoi, scopriremo risvolti dei rapporti di Milla Jovovich con la sempre cattivissima Umbrella Corporation che, non paga di aver causato tutto 'sto casino, si prodiga di peggiorare le cose, dalla loro rete di bunker assediati da non-morti.

Visto troppo tempo fa per ricordarmi altro della trama (e sì che son passate solo due settimane), quasi tutto si riduce al trovare una scusa per mostrare morti trucolente e combattimenti a dir poco imbarazzanti.

Mal diretto, troppo lungo, con delle coreografie degli attacchi zombie che sembrano prese a piè pari da Grease, questo terzo capitolo potrebbe avere un solo pregio: aver posto la pietra tombale sulla serie.

Qualche momento piuttosto trash in qua e in là (oddio: i corvi-zombie! L'attacco con l'autobotte! I poteri para-e-normali di Milla!), il tutto risulta sufficientemente autopunitivo e sempre buono per una seratona a cervello disattivato.

Voto: 4. Trashometro® 6/10:
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