martedì 22 luglio 2008

le morti di Ian Stone

Se l'idea era simpatica, la realizzazione di Le Morti di Ian Stone ha provveduto a stantuffare tutto nel cesso.

Ian un bel giorno muore, vittima di una strana creatura; immediatamente resuscita in un'altra vita, alquanto spaventato e con alcuni ricordi del precedente contesto. La faccenda lo preoccupa, anche perché si ripete alcune altre volte (la parte positiva è che è sempre pieno di fica ;-)); inizia così ad identificare alcune costanti, tipo i cattivi ed una gentile signorina.

Inizia discretamente: benché i mostri siano uno zero d'originalità e tutte le scene spaventose siano telefonate 15 minuti prima, si passa il tempo cercando di mettere insieme i pezzi.
Poi la catastrofe: arriva il deus ex machina sotto forma di nonnetto che Ci Impara I Perché Ed I Percome® della sgradevole situazione. Da lì in avanti si precipita in una scandalosa melassa di cliche sul bene e sul male, degni di un servizio di Studio Aperto.
Un secondo tempo davvero insostenibile manda in mona tutto il film.

Scadenti gli effetti speciali (triste che sia stato anche prodotto dal compianto Stan Winston), il vero punto debole sono una sceneggiatura banale condita con dialoghi fetenti come pochi.
In mezzo ad alcuni grandi momenti di overacting, Mike Vogel ci fa quasi la figura dell'attore; non discuto Dario Piana come regista di spot, ma se questi devono essere i risultati al cinema... :-(

Voto: 4 (e sto abbondando parecchio). Trashometro® 1/10:
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