domenica 9 novembre 2008

carnosaur

Dovrebbero esistere gruppi di sostegno per i poveri sventurati che sono stati molestati da pellicole come Carnosaur. Sì perché Carnosaur è uno di quei film che non si fa problema ad insultare ripetutamente lo spettatore, che non può che uscirne traumatizzato. Amo i film che non ti lasciano indifferente. ;-)

Certo, come in molti altri Z-movies c'è una trama appena abbozzata, una recitazione ben oltre l'overacting, dei dialoghi da neurodeliri ed effetti speciali ridicoli, e quindi ci si potrebbe aspettare d'assistere ad uno dei soliti "filmbrutti". Eppure la bruttezza complessiva di Carnosaur risulta superiore alla somma delle singole - pur mooolto brutte - parti, andando a realizzare un vero capolavoro del trash (categoria "insensato accanimento contro lo spettatore").

Con la scusa di lavorare al Pollo Definitivo®, una Scienzatessa fa rinascere i dinosauri, perché a lei piacevano un casino, un tempo dominavano il mondo, non rompevano i coglioni a nessuno e perché in fondo in fondo, una volta qui era tutta campagna.
Chi ha scritto la sceneggiatura deve aver pensato che - date le premesse - se non puoi convincerli, meglio confonderli: ecco allora che da un lato vengono covate le uova nel pollame (e si schiudono dei carnosauretti), dall'altro una strana influenza colpisce le donne (che hanno mangiato le suddette uova? Boh!) che partoriscono un enorme uovo carnosaurico spaccandosi in due l'osso sacro - il rumore di bottiglia di spumante che salta è qualcosa di imperdibile.
Comunque sia, abbiamo un bel po' di carnosauri in giro a fare strage nel solito paesotto di bifolchi. Tutti noi facciamo ovviamente il tifo per loro, che purtroppo troveranno feroce opposizione in un tale che fa il custode in un cantiere - e che di suo avrebbe già i suoi bei grattacapi con un branco di hippies (grattacapi prontamente risolti dal mega-carnosauro, in ogni caso).

Scene abbozzate e montate a casaccio, con tonnellate di scritte in sovraimpressione ad informarci di non-so-bene-cosa, dato che sono lunghissime ed appaiono per pochi istanti; ciò che più colpisce è la totale pochezza di mezzi (e da un Roger Corman intento a cavalcare l'onda di Jurassic Park ci si poteva aspettare due soldini in più). A soffrire in particolare - oltre agli spettatori - sono gli effetti speciali, con il dinosauro creato un po' con dei modellini ed un po' con un tizio in costume, come solo negli anni 60/primi anni 70.

Brutto brutto brutto, con un colpo di scena che non mancherà di stupire.
Sarebbero da recuperare i due seguiti. Nota di merito al sempre grande Clint Howard (il regista spero invece si stia pentendo amaramente dei suoi peccati ;-)).

Voto: 1. Trashometro® 10/10: (beware the prehistoric chicken!)
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3 commenti:

Anonimo ha detto...

mammamia che filmone improponibile, e proprio per questo imperdibile! tra l'altro sembra incredibile ma la trama è tratta da un romanzo, sarebbe da leggerlo perchè se il film è così......... :D

Davide Alberani ha detto...

Avevo notato, ma non credo affronterei un libro altrettanto bello e coerente: un conto è guardare il film, un altro è doversi auto-imporre un libro del genere fino alla fine. :-)

È un po' come essere di fronte ad un brutto quadro (o una brutta scultura) invece che dover ascoltare una musica distonica: nel primo caso puoi sempre distogliere lo sguardo... ;-)

Anonimo ha detto...

mi sai che hai ragione! e in ogni caso penso proprio che sarebbe praticamente impossibile che questo libro sia stato tradotto in italiano, quindi non c'è neppure il rischio (a meno che uno sia un vero malato di masochismo multimediale) :D