sabato 17 aprile 2010

the ghost writer

Niente da fare, continuo a trovare Roman Polanski - che pur è sempre cooosì intellettuaaale - uno dei registi più sopravvalutati di sempre (salvo giusto Rosemary's Baby).

La pseudo-trama di The Ghost Writer (sciocco titolo italiano: L'uomo nell'ombra): un povero regista radical-chic non può neppure drogare e stuprare una bambina che subito EvilAmerika® si accanisce contro di lui costringendolo ad una dignitosa fuga...

Oh no - quella deve essere la trama di un altro film. Riprovo: sembra che scrivere le (auto)biografie degli ex primi ministri d'Inghilterra sia un affare serio (come se qualcuno volesse leggerle...) e la cosa viene gestita con una sicurezza degna del proverbiale Fort Knox. Ahilui, il nuovo ghost writer ha l'ingrato compito di finire in fretta il lavoro lasciato a metà dal predecessore, che ha avuto il cattivo gusto di farsi uccidere (pardon: "farsi suicidare").
Ci metterà cinque minuti a scoprire che dietro c'è molto di più e che l'ex primo ministro ha tanto da nascondere, proprio mentre monta un caso polito internazionale, con il tribunale internazionale dell'Aia che vuole metterlo sotto accusa per crimini di guerra (suppongo il concetto qui sia: i tribunali sono buoni fintanto non incriminano te).

Trama inverosimile al di là di qualsivoglia sospensione dell'incredulità, nelle due ore e dieci del film non succede quasi nulla, e quando succede lo fa male.
Oltre ad esser quasi priva di logica, si segnalano un paio di deus ex machina davvero imbarazzanti (con tanto di bifolco che sa tutto, ma non viene ascoltato! Mai più senza! )
Scadenti gli attori: Pierce Brosnan ci delizia con un paio di facce spalmate sulla telecamera davvero notevoli, mente Ewan McGregor è espressivo quanto una spada laser.
Inutile la regia: niente di tragico, magari, ma mai un guizzo od un briciolo di personalità.

No, non salvo davvero niente in un film che puzza lontano un miglio di ripicchina contro il mandato di cattura internazionale del 2005, che al momento lo costringe a degli umilianti arresti domiciliari in una mega-villa. Povero caro, quanto ingiusto accanimento...
Detto ciò, di mio sono dispostissimo a valutare l'opera separatamente dalla merda d'uomo; il problema è che qui anche il film è pessimo.

Voto: 4-. Roman, va ai lavori forzati!
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