sabato 21 aprile 2012

Battleshit

Di questa grande coproduzione Universal & Hasbro da 200 (diconsi "duceeentooo???") milioni di dollari - forte anche delle mie recenti turbe intestinali che ci tengo a condividere col mondo - mi sento di sottolineare in particolare la componente copro, qui nettamente preponderante rispetto alla duzione.

Il tentativo di comunicare con ipotetici alieni di un lontano-ma-non-troppo pianeta va fin troppo bene, e la Terra viene invasa da una flotta incazzereccia, ma piccola quanto basta per concederci molto sportivamente una possibilità di vittoria.
Col senno di poi era meglio non trasmettere agli alieni le puntate dell'isola dei famosi.
Tra l'altro questi UFI si ostinano ad usare una tecnologia touch-screen che a mio avviso mal si sposa con i loro polpastrelli cicciottelli, ma mi rendo conto che se non hai un iPad 3 non sei un invasore credibile...
Culo-culo-culo (la parola preferita di Bender), i cattivi precipitano nel Pacifico proprio nel corso della più colossale esercitazione navale dai tempi del naufragio della Costa Concordia.
Non solo: a comandare la flotta americana c'è niente meno che l'ammiraglissimo Liam Neeson, che ad onor del vero sembra più preoccupato per la tresca della figlia con il protagonista di John Carter del Quarto Pianeta (soggetto talmente anonimo che me ne sono accorto dopo, che era lo stesso stronzo).
Tutta la pelle che vedrete nel film. Ora non avete davvero scuse per andare al cinema.
Ora, voi che siete mostri insensibili sarete portati a pensare che il nostro eroe sia solo rimasto abbacinato dalla Di Lei Floridissima Tetta®, ma vi invito a ricredervi: in questo film i Teneri Sentimenti® fioriscono come stafilococchi su una piastra di Petri, con tanto di proposta di matrimonio rivolta direttamente a Liam Neeson (comprensibile: chi non vorrebbe sposare Liam Neeson?!)
Scorno e Durezza. O viceversa, vedete un po' voi.
(e qui scopriamo anche che Liam Neeson ha ereditato le decorazioni di Gheddafi...)
Se finora il film sembra tragico, il resto è molto peggio.
Forti di onde radio che prendono la rincorsa prima di partire, mecha-sarcazzi che Michael Bay è ora di andare in pensione e tutta una serie di altre tecnologie caciarone, gli alieni iniziano a lanciare pirulli esplosivi che semineranno morte e ristrutturazione in tutta la flotta.
Eggià.  Pirulli. Esplosivi.
Di più! Pirulli non-esplosivi rotanti!
Una di quelle idee che - se la mettevi all'epoca in un film da 200 milioni di sesterzi - il dio dell'antico testamento ti inceneriva sul posto. Giustamente.
 Dopo averne incassate un po', gli omini e le donnine della nostra flotta si organizzano e riescono a combattere questo vile nemico che - infrangendo ogni regola - sposta le sue barchette sulla scacchiera.
e Rihanna si mostra comprensibilmente entusiasta all'idea.
(non giudicatela: avremmo fatto tutti la stessa faccia...)
Vero campionario di pochezze, la regia è fonte di imbarazzo, ma riesce addirittura a passare in secondo piano, se confrontato con la trama (uh?), la definizione dei personaggi (ehhh???) ed i dialoghi (Rihanna-marines ha una serie di one-liners da far sembrare Dolph Lundgren shakespeariano).

Ok, ok, da un film su una idea tanto deficiente non ci si poteva aspettare aspettare altro.

Voto: ma no, dai, non è neanche un film... è una candid camera! Diciamo 1 pirullo esplosivo di stima.
Trashometro®: 4/10 (pirulli!)