domenica 8 luglio 2012

Leonard Part 6

Per conoscere tutti i retroscena di una pestilenza come Leonard Part 6 (Leonard Salva il Mondo, su suolo italico) sarebbe utile una tavola Ouija.  Non che Bill Cosby sia morto (ho controllato 5 minuti fa), ma di sicuro tornerebbe utile per evocare lo spirito dell'arte cinematografica, qui accoltellata a tradimento in pieni anni '80.

Ah, gli anni '80, che tempi grandiosi!  Film testosteronici, un attore alla Casa Bianca, mai un attimo di noia per le strade di Beirut e potevi vestirti con lo spandex a colori sgargianti quanto volevi e continuare ad essere considerato Assolutamente Non Gay®.
Come guadagnarsi un posto in prima fila alla parata dell'orgoglio etero negli anni '80.
Yu-uuu!
I pregi di Leonard sono innumerevoli, a partire dall'essere stato fortemente voluto da Cosby in persona - giusto-giusto post-Robinson - salvo poi comprarne i diritti televisivi americani per impedirne la trasmissione.
Eppure non è per la carpa assassina o l'esercito di ranocchie salterine ad essere entrato nel mio cuoricino: Leonard Salva il Mondo è stato infatti il primo filmbrutto di cui io abbia avuto piena coscienza.  Tenero virgulto quale ero, una qualche rete locale mi privò - in una tumultuosa domenica d'estate di almeno un paio di decenni fa - dell'innocenza cinematografica, ponendomi di fronte a tanto fine erotismo interspecie: ero disgustato... e raccapricciato... e... non potevo distogliere lo sguardo!

Difficile anche solo iniziare a raccontare un film la cui trama vede Bill Cosby nei panni del più figherrimo agente della CIA, ora gestore di un popolarissimo ristorante, che viene richiamato in servizio (cercando di ucciderlo: così, tanto per metterlo di buon umore) per combattere il più terribile dei complotti: una psicolabile vegetariana sta per diffondere una tossina sulla costa ovest degli Stati Uniti, al fine di assumere il controllo mentale di tutti gli animali e/o liberarli e/o che mi venga un accidenti se ho capito il suo piano (sicuramente perché sono un cultore del maiale).  Che roba anti-capitalista!
Come se non bastasse, il buon Bill dovrà riconquistare l'amore della moglie (sempre utile per un rapimento) e porre un freno alle smanie della figlioletta, qui impegnata a sollazzare le laide voglie di un settantenne ed a mostrar la mercanzia in teatri di quart'ordine (perché Leonard è un film che sa anche osare, non crediate).
A trenta secondi dall'inizio, vi chiederete cosa avete fatto per meritarvi ciò.
Inizia dunque un duro allenamento con Jane Fonda che in men che non si dica lo porterà ad avere un addome scolpito e l'ascella pezzata.
Sono io, o è saltato un altro reattore a Chernobyl?
Ora per la cattiva ambientalista anti-americana non c'è scampo!
E, comunque, quando ti pettini a quel modo sai già che la storia (se non Bill Cosby) ti giudicherà.
Con il suo veicolo corazzato d'ordinanza penetrerà nella base dei cattivi, dove dovrà affrontare molti pericoli ed il proprio senso del ridicolo.
Contro questi qui, ci vorranno le scarpette magiche da ballo di Bill Cosby, capite?!?!
Troppo faticoso continuare ad elencare tutti i momenti trash di questi 85 minuti che durano per un'epoca geologica, tra medium, missili sub-ascellari e coniglietti imbizzarriti.
Voglio solo rassicurare il pubblico che alla fine - dopo tante emozioni - il bene trionferà, anche in virtù del fatto che i palestratissimi scagnozzi della Cattivessa di Turno hanno negli hamburger il loro tallone d'Achille.
Manzo contro manzo, paradossalmente vince quello battuto.
Film importante per tanti motivi, non crediate sia solo una invereconda porcata trash: Leonard è infatti una INVERECONDA PORCATA TRASH CHE FA RIFLETTERE e vi pone di fronte alle vostre paure (non ve le farà certo superare, ma se non altro avrete qualcosa da raccontare sul lettino dello psichiatra).
Ecco da dove deriva la mia fobia per le api!
Ecco da dove deriva la mia fobia per i crostacei!
Ecco da dove deriva la mia fobia per il latino!
Ecco da dove deriva la mia fobia per i wurstel magici esplosivi di Bill Cosby!
PS: se qualcuno se lo stesse chiedendo: no, grazie al cielo non esistono 5 capitoli precedenti.

Voto: "A" come AAAAAAAAaaaaagonia.
Trashometro®: 10/10  (un titolo seminale, ma solo per pochi eletti)

Orgoglio trash: ciascuno ha diritto alle proprie perversioni!
(ma le mie son peggiori, non lo nego)

domenica 1 luglio 2012

[rant] ingozzati di popcorn, che noi qui mica ci occupiamo di cinema!

C'era una volta un (relativamente) bel posto chiamato "multisala".  Agli snob faceva cagare perché ha ucciso le micro-sale con le poltrone ed il personale che puzzavano di muffa e varechina, ma poi ci andavano lo stesso perché rispetto alle micro-sale lo schermo era davvero più grande di quello che hai in salotto, l'audio eccellente e non c'era il diarrotico stacco tra il primo e il secondo tempo. Tutte cose che ti facevano (quasi) passare in secondo piano il prezzo del biglietto da scomunica papale, i cerebrolesi ospiti fissi tra il pubblico ed i 20 minuti di pubblicità prima dell'inizio del film.

Ecco, scopro ora (dopo mesi di mancata frequentazione) che, almeno nelle multisale del circuito The Space (ex Medusa), una di queste cose non è più vera.

Giudizio tecnico: siete un branco di merdoni.
Suggerimento: la "pausa relax" non dovrebbe infastidire lo spettatore...
PS: ovviamente da vedere a cervello spento, ma alla fin fine Chernobyl Diaries è meno lercio di quanto fosse lecito aspettarsi.  Ah, e rincaro la dose dicendo che il 4.8 di IMDb per ATM è del tutto ingeneroso.