domenica 27 novembre 2011

6 giorni (di troppo) sulla terra

Con gli UFI ci eravamo lasciati, con gli UFI ci ritroviamo...

Prendiamone atto: stiamo vivendo un vero  periodo d'oro del cinema trash italiano: tra filmacci che puntano al più sordido gore, a quelli che si credono d'essere i figli dell'amore di Blade Runner e Quarto Potere, c'è davvero di che passare le serate in attesa dell'inevitabile ecatombe economica. :-P

In mezzo a tanta meraviglia c'è poi un titolo come 6 Giorni sulla Terra che saggiamente - di fronte a tanta competizione che sembra poter accontentare tutti - sceglie di ritagliarsi una nicchia tutta sua: quella dei film che scontentano tutti.
Gli effettini stylish durante i titoli di testa sono sempre una garanzia.
(tutti i codici a barre sono fasulli: ho già controllato)






In un'epoca felice di illimitati fondi pubblici alle università, il nostro eroico protagonista ha messo su una allegra combriccola di pirla al sol fine di raccogliere, tramite l'ipnosi, testimonianze di una sconvolgente verità: gli UFI sono tra noi!  Tantissimi sogni bagnati delle sue pazienti hanno infatti lo stesso svolgimento: alcune razze di alieni svolgono su di loro turpi experimenti sexuali al sol fine di pupparsi l'energia della loro anima! (gli alieni non credono alle fonti rinnovabili, si sa).
"Cerca di capirmi, caro: ero giovane ed ero nel mio periodo sperimentale..."
A fornirgli la prova definitiva, sarà una 18enne col visetto innocentissimo fuori e lo spirito di Hexabor di Ur (già cugino di secondo grado di Gozer il Gozeriano) dentro.
Inizialmente non creduta, la signorina verrà presa molto più sul serio appena 5 minuti dopo, quando inizierà ad usare quella che sembra essere la sua arma contro tutte le avversità di questo mondo difficile: mostrare un po' di tette.
Molto professionalmente, l'esimio professore sfodera il suo pilone di giada, onde sondare quanto a fondo si spingono le di lei possessioni.
Scoprendo con sgomento che lei è una di quelle che, nel momento topico, fanno una faccia un po' così.
Andato poi, a puro titolo di cortesia, a conoscere i suoi...
"Forse non dovrei essere io a dirvelo, ma vostra figlia se la fa con una ex divinità aliena della Mesopotamia..."
...solo per scoprire che in fondo in fondo poteva pure crescere peggio.
Senza se, senza ma e senza idee migliori, si affida dunque all'amico pretesorcista che chiama in causa pure un laido (poco) ortodosso, che sfortunatamente nulla potrà contro il satanasso extracomunitario.
HOLY TITS!
È dunque venuto il momento di sfoderare le armi pesanti, dando in gestione la faccenda ad un membro di una organizzazione segreta che sembra sapere molto su questi chupa-alma.
Sì, è ancora mooolto lunga, la faccenda.
Basti dunque sapere che:
1. verremo informati che a star sempre chiusi in una casa protetta bisogna combattere la noia come si può.
2. scopriremo che se siete abbastanza gonzi, il primo pirla con un conpiutter vi potrà convincere di tutto.
3. assisteremo a furibondi inseguimenti con sparatorie condite da un fumino viola che esce dalle pistole.
4. parteciperemo al rave party meno affollato e con la gente meglio vestita di sempre.
5. il satanasso animofago si manifesterà.

Grande trama di indubbio valore sociale, dopo una estenuante ora e 45 minuti lo spettatore sarà portato a guardare con sospetto tanto i poteri forti di questo mondo, quanto i produttori di simili gioielli ingiustamente non capiti da critica, pubblico e mamme dei coinvolti nell'operazione.
La parte veramente penosa della faccenda, è che cercando un po' in giro si scopre che un simile filmone stuzzica (volontariamente, sembrerebbe) l'interesse di chi crede davvero a simili accozzaglie di non-sense che fanno sembrare Giacobbo l'alfiere del pensiero razionale.  Ma in fondo suppongo sia giusto così...


Voto: sotto zero.
Trashometro®: 10/10 (ah, se solo ci fosse stata una comparsata di Franco Nero, che capolavoro assoluto sarebbe stato...)

1 commento:

Giorgia ha detto...

grazie della ditta, lo eviterò volentieri, per ringraziarti ti ho offerto un caffè.