sabato 18 ottobre 2008

wall-e

WALL·E è la perfezione fatta cinema. Punto.
Andate a vederlo. SU-BI-TO.

Ultimamente la Pixar mi aveva fatto temere d'aver intrapreso un nuovo corso un po' banale e sempliciotto (vedi Ratatouille e Cars, che pure - chiariamo - non erano brutti film in sé), sotto l'ombrello di una Disney in cronica crisi di idee.
Personalmente, consideravo Gli Incredibili il loro punto più alto (sì, anche più di capolavori come Finding Nemo e Toy Story 2), per la complessità della trama e la maturità dei temi affrontati.
Non lo pensavo superabile, specie viste le ultime produzioni, ma mi devo ricredere: come film WALL-E è meglio degli Incredibili (forse persino molto meglio); non che abbia molto senso fare simili paragoni essendo estremamente diversi come stile e genere, e forse Gli Incredibili resta il film che mi riguarderò più volentieri, ma santi numi: se non si fosse capito, WALL-E è uno dei migliori film di tutti i tempi.

La trama (ma perché leggerla? Tanto DOVETE vederlo ;-)): la Terra è al collasso per l'eccesso di rifiuti, unica - pigra - soluzione trovata è il partire su una flotta di astronavi extra-lusso per una crociera di cinque anni, mentre sul pianeta una torma di WALL-E (piccoli compattatori di rifiuti cingolati) ripulisce il mondo.
Settecento anni dopo la crociera è ancora in corso, e nessuno si preoccupa minimamente di ritornare indietro, troppo impegnati a godersi le comodità di un mondo popolato da robot apparentemente al proprio servizio.
Sulla Terra il piano è fallito, ed un unico WALL-E resta ancora in funzione; nei secoli ha imparato ad auto-ripararsi, e la costante esposizione agli oggetti umani (soprattutto una consunta videocassetta di Hello, Dolly!) lo ha portato a sviluppare una malinconica solitudine.
L'arrivo di una sonda inviata alla ricerca di segni che il pianeta è di nuovo abitabile, spezzerà la sua monotona routine.

Solitudine, sentimenti e voglia di (e difficoltà a) relazionarsi, WALL-E è una storia d'amore.
Poi... siete di quelli che vogliono a tutti i costi trovare in tutto un messaggio socialmente edificante, che altrimenti Non È Una Cosa Seria®? Prego, accomodatevi: messaggio ambientalista, critica all'eccesso di consumismo, inaridimento dei rapporti umani e necessità di autodeterminazione. Tutto quel che volete e di cui va di moda chiacchierare e dichiararsi paladini, e anche di più (impegnandosi un po', qualcosa contro la guerra in Iraq uno allenato lo trova di sicuro). E non lo dico per dare un contentino: tutte queste cose ci sono e sono importanti e bene evidenti nell'economia del film, che però resta una storia d'amore. Una delle più belle mai raccontate, per la precisione.

Sceneggiatura a dir poco coraggiosa (il film è in larga parte muto), regia superba ed impeccabile, tutto concorre alla creazione di un capolavoro in cui non sposterei una virgola; sono bellissimi perfino i titoli di coda e l'intricatissima società robotica che popola l'astronave.
Oh, e per inciso: si ride anche parecchio, nel caso a qualcuno fosse venuto il dubbio. :-)

Dell'aspetto tecnico inutile anche parlarne: la Pixar sposta di nuovo l'asticella in una gara che da quando è stata fondata è solo contro se stessa.
L'espressività dei protagonisti è qualcosa di commovente.

Ultima raccomandazione: NON portateci i bambini; ci saranno eccezioni e bimbi che si divertiranno a vederlo, ma non è un film per loro - specie la prima lunghissima prima parte in cui nessuno parla. Certo, un buon numero di gag visive ci sono (anche se molte prevedono un minimo di conoscenza), ma è un film che prevede una certa maturità.

Simpatico il corto del prestigiatore e del coniglio all'inizio, anche se One Man Band resta insuperato.

Voto: da 10 in su. Tenero e toccante, se non vi commuove fino alle lacrime siete il mostro di Dusseldorf! ;-)
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