giovedì 30 ottobre 2008

tropic thunder

Non avevo grandissima fiducia in Tropic Thunder, non fosse altro perché conosco pochissimo Ben Stiller e temevo fosse una delle solite parodie facilotte. Devo invece calarmi il cappello di fronte al tizio che ha scritto e diretto uno dei migliori film comici degli ultimi anni.

Storia di una troupe disastrata che sta cercando di girare un film tratto da un noto romanzo di guerra e che si ritroverà presto nei guai a causa dell'eccessivo lassismo sul set e delle troppe prime donne. Il povero regista si vedrà forzato dal produttore a terminare la pellicola in maniera rude: i protagonisti verranno lasciati soli nella giungla, mentre vengono ripresi da telecamere nascoste.

Grondante citazioni cinematografiche, il film si regge meravigliosamente sulle spalle di ottimi attori: bravi Ben Stiller e Jack Black, stupefacenti Robert Downey Jr. e Tom Cruise; non mancano anche piccoli camei di altri grandi (Nick Nolte su tutti).

Quello che davvero colpisce è il fatto che non solo riesce a far ridere (in larga parte a far sbellicare, a dire il vero), ma ha pure dei signori dialoghi ed una eccellente sceneggiatura.

Voto: 8. Bello davvero.
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sabato 18 ottobre 2008

wall-e

WALL·E è la perfezione fatta cinema. Punto.
Andate a vederlo. SU-BI-TO.

Ultimamente la Pixar mi aveva fatto temere d'aver intrapreso un nuovo corso un po' banale e sempliciotto (vedi Ratatouille e Cars, che pure - chiariamo - non erano brutti film in sé), sotto l'ombrello di una Disney in cronica crisi di idee.
Personalmente, consideravo Gli Incredibili il loro punto più alto (sì, anche più di capolavori come Finding Nemo e Toy Story 2), per la complessità della trama e la maturità dei temi affrontati.
Non lo pensavo superabile, specie viste le ultime produzioni, ma mi devo ricredere: come film WALL-E è meglio degli Incredibili (forse persino molto meglio); non che abbia molto senso fare simili paragoni essendo estremamente diversi come stile e genere, e forse Gli Incredibili resta il film che mi riguarderò più volentieri, ma santi numi: se non si fosse capito, WALL-E è uno dei migliori film di tutti i tempi.

La trama (ma perché leggerla? Tanto DOVETE vederlo ;-)): la Terra è al collasso per l'eccesso di rifiuti, unica - pigra - soluzione trovata è il partire su una flotta di astronavi extra-lusso per una crociera di cinque anni, mentre sul pianeta una torma di WALL-E (piccoli compattatori di rifiuti cingolati) ripulisce il mondo.
Settecento anni dopo la crociera è ancora in corso, e nessuno si preoccupa minimamente di ritornare indietro, troppo impegnati a godersi le comodità di un mondo popolato da robot apparentemente al proprio servizio.
Sulla Terra il piano è fallito, ed un unico WALL-E resta ancora in funzione; nei secoli ha imparato ad auto-ripararsi, e la costante esposizione agli oggetti umani (soprattutto una consunta videocassetta di Hello, Dolly!) lo ha portato a sviluppare una malinconica solitudine.
L'arrivo di una sonda inviata alla ricerca di segni che il pianeta è di nuovo abitabile, spezzerà la sua monotona routine.

Solitudine, sentimenti e voglia di (e difficoltà a) relazionarsi, WALL-E è una storia d'amore.
Poi... siete di quelli che vogliono a tutti i costi trovare in tutto un messaggio socialmente edificante, che altrimenti Non È Una Cosa Seria®? Prego, accomodatevi: messaggio ambientalista, critica all'eccesso di consumismo, inaridimento dei rapporti umani e necessità di autodeterminazione. Tutto quel che volete e di cui va di moda chiacchierare e dichiararsi paladini, e anche di più (impegnandosi un po', qualcosa contro la guerra in Iraq uno allenato lo trova di sicuro). E non lo dico per dare un contentino: tutte queste cose ci sono e sono importanti e bene evidenti nell'economia del film, che però resta una storia d'amore. Una delle più belle mai raccontate, per la precisione.

Sceneggiatura a dir poco coraggiosa (il film è in larga parte muto), regia superba ed impeccabile, tutto concorre alla creazione di un capolavoro in cui non sposterei una virgola; sono bellissimi perfino i titoli di coda e l'intricatissima società robotica che popola l'astronave.
Oh, e per inciso: si ride anche parecchio, nel caso a qualcuno fosse venuto il dubbio. :-)

Dell'aspetto tecnico inutile anche parlarne: la Pixar sposta di nuovo l'asticella in una gara che da quando è stata fondata è solo contro se stessa.
L'espressività dei protagonisti è qualcosa di commovente.

Ultima raccomandazione: NON portateci i bambini; ci saranno eccezioni e bimbi che si divertiranno a vederlo, ma non è un film per loro - specie la prima lunghissima prima parte in cui nessuno parla. Certo, un buon numero di gag visive ci sono (anche se molte prevedono un minimo di conoscenza), ma è un film che prevede una certa maturità.

Simpatico il corto del prestigiatore e del coniglio all'inizio, anche se One Man Band resta insuperato.

Voto: da 10 in su. Tenero e toccante, se non vi commuove fino alle lacrime siete il mostro di Dusseldorf! ;-)
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domenica 12 ottobre 2008

Rise

Ancora nel solco dei film noioso-vampireschi, la sempre pregevole Lucy Liu timbra il cartellino in Rise (la setta delle tenebre), lordura rimasta al cinema il tempo di un peto prima di finire la sua corsa nei videonoleggi (il cassonetto dell'indifferenziata sarebbe stato più consono).

La nostra Lucy fa la reporter underground per una rivista underground ed indaga sugli ambienti underground delle sette para-vampiresche.
Acuta ed underground come non mai, si fa accoppare subito, salvo risvegliarsi non-morta all'obitorio. Ma attenzione! Lei è una vampiressa buona (o così-così, perché alla fin fine la spremuta di fesso non se la risparmia neppure lei) e quindi si dedicherà alla vendiemmia-tremenda-vendemmia.

Già non siamo di fronte all'apice dell'originalità, ma dove veramente cade questo filmaccio è nella realizzazione: semplicemente, traspare lontano un miglio che nessuno ne aveva minimamente voglia.
Sceneggiatura buttata lì (il maestro che l'addestra non ha alcun senso), regia da telegiornale e recitazione a dir poco svogliata.
E Lucy non mostra neanche abbastanza pelle. :-|

Da evitare come la peste, non è neanche sufficientemente trash da divertire (pur avendo qualche momento simpatico).
Voto: 2 Trashometro® 1/10:
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domenica 5 ottobre 2008

vlad!

Vi serve un'idea per il vostro prossimo filmaccio? Nessun problema: come ci insegna Vlad il tema vampiresco è sempre attuale e poco inflazionato! Ora tutto ciò di cui avete bisogno sono alcuni semplici ingredienti reperibili in qualunque hard-discount: una trama priva di alcuna logica, degli avanzi di dialoghi stantii, un paio di figliole che non disdegnino di mostrar le tette, un Billy Zane qualunque e - se vi fanno un buon prezzo - metteteci dentro pure un Brad Dourif, che fa sempre atmosfera.

Potrei disturbarmi a raccontare una trama che non c'è, con questo gruppo di studenti che, sulle tracce del conte Dracula, si imbattono sul redivivo rumeno più famoso al mondo dopo Mutu. Va da sé che il buon vampiro è lì lì per riconquistare i propri poteri, e solo un amuleto custodito da una delle studentesse potrarà ricacciare l'ex-extra-comunitario nella sua fogna. Potrei aggiungere dettagli, tipo gli intrecci temporali tra le due epoche, ma perché disturbarsi?

Sceneggiatura cerebrolesa e dialoghi privi di senso, per quasi 100 minuti di vera noia; a parte molto overacting, non c'è neanche sufficiente materiale trash - salvo una sepoltura all'inizio che da sola varrebbe il prezzo del noleggio.

Voto: 2. Trashometro® 2/10: (insomma: meglio evitare e basta).
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