domenica 28 agosto 2011

[italtrash 1/3] Il soffio di Montrucchio

Vedere un film diretto nelle vie di città a te note è sempre un'esperienza abbastanza straniante; quando poi il film è un piccolo e (ingiustamente) semi-ignoto gioiello del trash moderno, l'esperienza diventa straziante.

Il Soffio dell'Anima, diretto da Victor/Vittorio Rambaldi (figlio dell'altro Rambaldi) e fortemente voluto dall'autrice dell'omonimo romanzo, narra l'appassionante storia più-che-vera di Flavio Montrucchio.
Quasi. Cioè no, per niente, ma è uguale. Comunque, è tratto da una storia vera - specie le parti di fantasia.

Montrucchio è un dializzato che a quanto si capisce rifiuta un trapianto essenzialmente perché è un bimbo frignone; non si rassegna però al non poter trangugiare ettolitri di Vero Beverone Del Campione(tm) e ciò è fonte di sconforto per i genitori e tedio per lo spettatore.
Incapace di cercare se stesso su google, si rifugia in un improbabile guazzabuglio di arti marziali e filosofia orientale.

L'allenamento definivo: fare le corna ad un campo di grano nei pressi di Castel San Pietro Terme.
Grazie all'aiuto di una maestressa asiatica che parla per oracoli e frasi fatte, scoprirà il suo vero potenziale.
Al tempo stesso, grazie alla figlia di una collega di dialisi, scoprirà la patatina (anche se il padre della patatina, un Orso Maria Guerrini particolarmente spaesato, non sembra dormir troppo bene al pensiero di ritrovarsi Montrucchio come genero).
La sua vita è però un'eterna lotta contro tutto e tutti, qui cortesemente incarnati nel 35enne bullo del paese che lo precipiterà in una sotto-trama a-là Karate Kid come non se ne erano mai viste (non tra Castel Guelfo e Imola, quanto meno).

Scolorina: la miglior amica dello sportivo.
All'ascesa interiore del nostro eroe corrisponderà quindi una non meno impetuosa e strabiliante crescita fisica, grazie ad allenamenti tanto duri quanto improbabili, che svilupperanno il vero potenziale dell'über-Montrucchio.

Non ridete: una volta mi è capitato uguale-uguale.

Supportato anche dal fraterno amico Dario Ballantini (la cui simpatia fa sembrare episodi gradevoli le ripetute esplosioni di fistole chirurgiche che si procura durante gli allenamenti) raggiungerà dunque la finale del torneo di boccette-a-smanacciate-e-pedate dove combatterà la propria nemesi.
La completa realizzazione interiore/esteriore/posteriore del Montrucchio ormai è ad un passo! (patatina a seguire)

Il famoso Montrucchihadouken vi è stato offerto dal Mercatone Uno.  Siete pregati di ignorare le braccia extra del cattivo: non è uscito da Mortal Kombat, è solo un effetto speciale andato a male).

Eccezionale. Stupefacente. Destabilizzante.
Tralasciando i grandi meriti registici ed attoriali, non si possono non segnalare i dialoghi da unghie sulla lavagna ed il non-sense generale che pervade le due dannatissime ore e nove minuti di strazio rettale a cui verrete sottoposti.

Ci sono cose che non si possono comprare (tipo il farsi rimuovere chirurgicamente il ricordo di tanto orrore).
Il poter assistere a Montrucchio che lancia una palla di fuoco, non ha prezzo.


Trashometro®: 10/10 Per tutti i piccoli Maestri Miyagi della bassa bolognese.

sabato 27 agosto 2011

Portal short

Sono consapevole di arrivare un po' dopo la puzza, ma devo riconoscere che questo corto è piuttosto fico (anche in virtù del fatto che ho finito qualche giorno fa Portal 2).
Detto questo, no, non sono tra quelli che auspicano sia il punto di partenza per un lungometraggio: non c'è abbastanza trama, dai! Sarebbe come fare un film su Battaglia Navale... oh, cielo! :-P


sabato 20 agosto 2011

(C)onan

Fosse morto, John Milius avrebbe due fortune: 1. essere impossibilitato a vedere questo sordido re(make|boot) di Conan il rabarbaro, 2. potersi rivoltare nella tomba al pensiero.

Invece, con un intervento in scivolata a gamba tesa, il molesto Marcus Nispel ci propina la sua versione del ciminierico eroe. E noi giustamente accorriamo al cimmena e sganciamo pure l'odioso contributo di solidarietà 3D ai poveri produttori cinematografici, dopo aver promesso che non l'avremmo fatto mai più (again).

Sunto: cattivo con fig(li)a cattiva al seguito stermina in lungo e in largo al sol fine di rimettere insieme i pezzi di una maschera facciale di dubbia bellezza (tipo succhia-faccia di Alien). Come da regolamento, lascia in vita un ragazzo dopo avergli sterminato la famiglia, che con una nemesi la vita ha più gusto.
Ah già, e gli servono pure gli emoderivati dell'ultima discendente di sangue puro di non so quale dinastia (no offense, ma essendo l'unica rimasta come speravano di proseguire la stirpe? Non c'è neanche materiale per un po' di incesto...)
Ad ogni modo, il cimurrico ragazzo è cresciuto e gli darà un sacco e una sporta di legnate!
Fine della trama.

112 minuti di noia e dolore, che si caratterizzano per:
  • overacting da fotoromanzo.
  • dialoghi da fotoromanzo.
  • scopatine da fotoromanzo.
  • combattimenti degni di una sfida all'ultimo sangue tra Hello Kitty ed un Puchu.
Comunque, questo nuovo Conan il bischero ci ha anche svelato cose che tutti noi sospettavamo da tempo, come il fatto che Conan (qui interpretato dal non esattamente grossissimo e già "diversamente civilizzato" Khal Drogo di Game of Thrones di cui parleremo in altra sede) è fortissimo per un motivo molto semplice: è figlio di Ron Perlman!

Voto: 1. Niente sul trashometro: non è trash, è solo proprio molto-molto-molto brutto e stupido.

PS: come prevedibile, il 3D è doloroso ed insultante, e lo si nota giusto sui titoli di testa e di coda.

domenica 7 agosto 2011

Captéin(s) Amerika

Missile e salameMissile e salame.

(sottotitolo: capisci che la tua sarà una giornata peculiare quando ti vedi arrivare addosso un missile con legato Capitan America scalciante)


Poco da dire su Captain America: The First Avenger (2011): film più o meno decente, specie se si considera la scarsa qualità degli ultimi sottoprodotti cinematografici tratti da fumetti.
Funzionicchia la prima parte, molto meno la seconda, complice anche un cattivo particolarmente poco ispirato (grazie anche al peggior attore del mondo): da un certo punto in avanti è tutta azione - neanche molto entusiasmante - senza alcun costrutto. Pace.
PS: io capisco (no) che i grandi editori (no) italiani esigano che i personaggi debbano essere chiamati con i loro nomi originali, nei fumetti, che così è più commerscial (no), ma sentire pronunciato per tutto il film Captéin Amerika è davvero fonte di ilarità. Poi non ci scandalizziamo se vengono fatte vili battute a sfondo sessuale sui motivi di tali brillanti scelte editoriali (no, eh?)

Ma sorvoliamo sulle nostre miserie contemporanee; mi preme invece ricordare che già in passato i film tratti da fumetti vissero una fulgida epoca d'oro che ci ha regalato eccellenti produzioni quali il Capita America del mai abbastanza lodato Albert Pyun (vedere alla voce vaiolo per approfondimenti).

Un quasi-balilla - che ci viene garantito essere intelligentissimo - viene preso in custodia da una allegra combriccola di scienziati fascisti che prima gli sterminano la famiglia sotto i suoi occhi, poi lo sottopongono ad un trattamento che in precedenza aveva reso una pantegana incredibilmente intelligente (di nuovo sulla fiducia), fortissima e bruttissima (già partiva male...)
Questo loro brillante tentativo di farselo amico... funziona (riserva numero 1 sull'intelligenza del moccioso) e nasce così il Teschio Rosso-tendente-all'arancione.
Il nostro amico non-bello semina dunque il panico per l'Europa, e costringe lo Zio Sam a prendere provvedimenti: un rintronato zoppo si sottopone ad analogo trattamento, creando quindi il soldato non-zoppo perfetto.
Per motivi non spiegati viene paracadutato davanti alla casa del rubin teschietto con indosso un costume di plasticaccia da perfetto imbecille. Giusto in tempo per tentare di sventare un piano che prevede la distruzione della Casa Bianca con un missile!
Forte della sua empietà, il nostro cranico compare riuscirà a legare Cap al missile in partenza, non prima di essersi tagliato una mano da solo (riserva numero 2 sull'intelligenza del cinno).
Com'è, come non è, il capitano riesce a suon di calci sulle ali a deviare il missile all'ultimissimo momento, facendolo precipitare in Alaska (per l'occasione spostata in Virginia) dove come da copione resterà congelato per un bel po'.

Al suo risveglio niente riposo: dopo una imbarazzante parentesi sentimental-musicarella, lo vediamo alle prese con il rapimento del Signor Presidente (niente meno che Dick Jones di Robocop, eh! Chi non lo avrebbe votato?) che si è fatto catturare come un tordo in quel di Roma.
Dietro l'empio misfatto c'è ancora una volta zio Teschio che mira a... bè vabbè, dai... vuol fare cose cattive per il gusto di.
Non si creda però che la vita dei cattivi Marvel sia tutto lavoro ed insoddisfazioni: a sentire questo film, Cranio Purpureo ha pure avuto il tempo di figliare ed ora si ritrova al fianco una Francesca Neri catíva, mo d'un catíva che guarda, mi ribolle il sangue solo a pensarci!

Seguirà una immensa quantità di azione come solo Albert Pyun la sa fare (cioè malissimo) che si conclude con Testarossa-senza-ruote che si rifugia su una terrazza priva di parapetto circondata da uno strapiombo e munita di pianoforte a coda regolamentare (?!?!?!?!?) - inizio ad avere certezze, in merito all'intelligenza del marmocchio...
Ad ogni modo, il bene trionfa e pure Francesca Neri pagherà per tutto il male che ha fatto al cinema.

Film dolorosissimo e realizzato con mezzi veramente miserrimi, che il vero esteta del trash non può trascurare.

Voto: 1.
Trashometro® 10/10: (legatemi ad un missile e sparatemi sulla Casa Bianca, vi prego!)