...nel 1941 la Germania nazista invade la Bielorussia... e a nessuno importa un fico secco!
Okay, okay, okay... ai Bielorussi magari importava. Più o meno...
Un gruppo di ebrei sfuggono alla morte rifugiandosi nei boschi: a guidarli alcuni fratelli, rimasti orfani e vedovi. Sorgeranno contrasti su come agire e come rapportarsi con il resto della popolazione, i collaborazionisti, i gruppi partigiani e l'armata rossa; nonostante le difficoltà, il gruppo arriverà a contare oltre 1200 persone.
Tratto (piuttosto liberamente, pare) da una storia vera, Defiance non riesce a sfruttare al meglio il materiale di partenza. Niente di catastrofico, ma in generale si ha la sensazione di una serie di scene messe una di seguito all'altra, senza molta ispirazione.
Le pecche principali sono nei dialoghi - non sempre all'altezza - e nella regia, a dir poco dimenticabile, anche nelle battaglie.
C'è poi l'abuso di primi piani di Daniel Craig, l'unico uomo al mondo solcato da profondissime rughe da espressione, pur essendo del tutto privo di quest'ultime.
Voto: 5. Forse era più materiale da documentario.
Tags: drammatico, guerra, ebreo, ebrei, bosco, fuga, morte, sterminio, olocausto, ghetto, inseguimento, sparatoria, partigiano, sopravvivenza, responsabilità, SS, nazista, tedesco, esercito, armata rossa, Bielorussia, russo, fratelli, moglie, speranza, religione, dio, eroe, Daniel Craig ha una gran faccia da poker.
3 commenti:
se dovessero togliere dai cinema tutti i film inutili come questo, le sale proietterebbero 5-6 film all'anno
@brunez: non solo, questi film hanno anche il merito di togliere dalla strada torme di Daniel Craig, che altrimenti si dedicherebbero al randagismo.
Sarebbe terribile, girare l'angolo e trovarsi aggrediti da un intero branco di attori espressivi quanto un ferro da stiro. ;-)
uhauhauhauah ben detto! poi magari lì sul momento non si capisce nemmeno che si sta per essere aggrediti, da quanto sono inespressivi sti attori della razza di Daniel Craig :D
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