Ergo Proxy non è certo un prodotto semplicissimo: ad una prima occhiata può sembrare l'ennesima storia ambientata in un futuro distopico, con qualche riferimento culturale e misteri in quantità. Man mano che la serie procede, però, il tocco di Dai Sato si sente sempre più ed entrano in scena numerosi elementi filosofici e psicologici. Se si aggiunge che il tutto è presentato in maniera a volte bizzarra, con episodi al limite della meta-animazione (a livello di trama più che di contenuti visivi), si capisce che probabilmente non piacerà a tutti e qualcuno finirà col trovarlo cervellotico e convoluto.
Inutile dire che a me è piaciuto fuor di misura.
Sul capitolo distribuzione, taglio subito la testa al toro dicendo che sul solito amazon.co.uk si trova il cofanetto completo (sei dvd) ad un prezzo inferiore a quanto si pagherebbe per due dischi della versione italiana.
Ribadisco un concetto a me caro: i distributori italiani non esistono. Punto.
Città-cupola di Rom-do: gli abitanti sono costretti a vivere in un ambiente protetto a causa della quasi inabitabilità della superficie terrestre, sconvolta da un antico cataclisma. All'apparenza tutto è perfetto, stretto nella morsa di un controllo pervasivo di un apparato che si occupa di tutto, dal gestire le nascite ad ogni piccolo aspetto della vita quotidiana.
La comparsa di un mostro, un Proxy, spingerà la giovane detective Re-l - già nipote del reggente della città - a porsi domande di cui non è bene conoscere la risposta.
Fin qui nulla di mai visto, non fosse che queste sono solo le basi per una serie di considerazioni ("pippe mentali", se non vi piace il genere) su ciò che muove le persone e molto altro. Iniziano infatti numerose introspezioni parallele, in cui ciscuno si rivolge ad altri alla ricerca della propria raison d'être.
Pur non mancando una decente quantità d'azione (di buon livello), dove davvero brilla è nella caratterizzazione dei personaggi: la già citata Re-l è affiancata da Vincent Law, giovane immigrato che mira a diventare cittadino modello; le sue aspirazioni si infrangeranno ben presto in una dura realtà che sfugge alla sua stessa comprensione. Con loro una piccola autoreiv (di fatto dei robot, totalmente asserviti al proprio padrone) che ha sviluppato un'anima in seguito ad una infezione da Cogito virus che sta creando non pochi problemi in città.
Numerose poi le figure di contorno, dallo scienziato geniale ossessionato da Re-l, al capo della sicurezza che inizierà ad agire per scopi personali per una serie di eccellenti motivi. Senza dimenticare alcuni autoreiv, che non si limiteranno certo a comportarsi da robot.
Alcuni di questi personaggi forse possono non piacere, e del resto in parte sono caratterizzati per risultare ambigui quando non esplicitamente antipatici, ma non si può negare che siano sviluppati magnificamente, con un ottimo livello d'approfondimento.
Sempre ottima la regia, che non disprezza di sperimentare in qua e in là; personalmente ho apprezzato molto il tratto e l'animazione - stupendi tutti gli autoreiv. La computer grafica è stata usata molto bene; il tutto è stato realizzato con un notevole dispendio di denaro, e si nota.
Perfette le musiche, a partire dalle sigle: bella la prima (e non lo dico spesso, quando si tratta di J-rock - anche se qui in realtà il gruppo è in parte madrelingua inglese), da standing ovation la scelta di Paranoid Android dei Radiohead come chiusura e menù dei dvd. Capolavoro assoluto.
Insomma: un anime in cui si chiacchiera davvero molto, e che non è affatto semplice da seguire; richiederà infatti più di una visione per cogliere tutti i dettagli di una sceneggiatura alquanto intricata e che spesso vive di cose non dette.
Come già accennavo, alcuni episodi possono poi risultare spiazzanti: prendere o lasciare - io li ho apprezzati, ma posso capire che a qualcuno possa scattare la molla "ma che cacchio sto guardando?!".
Per quanto riguarda le citazioni colte, c'è di che saziarsi per anni: si parte con Michelangelo, per passare ad un numero quasi imbarazzante di filosofi (più religioni varie ed antiche divinità), fino ad arrivare alle statue della cappella de' Medici a Firenze.
Per la letteratura, si va da autori seminali della fantascienza quasi sconosciuti a Douglas Coupland.
A livello visivo, si citano la corazzata Potemkin e Blade Runner, tra gli altri (e, come ambientazione della Comune, non mi si dica che qualcuno non ha letto Alita... )
E ne dimentico di certo altre decine, oltre al fatto che la protagonista ricorda parecchio la cantante degli Evanescence (solo, meglio, per quel che è il mio gusto).
Se lo chiedete a me, da vedere assolutamente.
PS: Pino miglior "bambina/personaggio carino di contorno" (ben poco di contorno, in realtà) della storia degli anime. Ma di gran lunga, eh...
Voto: 9.5. Forse più, ma ribadisco: non è roba per tutti.
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