giovedì 15 marzo 2007

GitS:SAC 2nd GIG

Section 9

Godo!
Togliamoci subito il dente della parte pecuniaria: si sa che non ho particolare stima per i distributori italiani (no davvero).
Ovviamente tanto disamore ha un prezzo: il cofanetto con la seconda stagione (2nd GIG)) completa di Ghost in the Shell: Stan Alone Complex l'ho pagata su amazon.co.uk ben 49.50 euro (sì, già convertito in euro: cofanetto con 7 dvd, spese di spedizione - 4 giorni per la consegna - comprese). L'edizione italiana in corso d'opera si sviluppa su 6 dvd (meno extra? ricompressione video?) al modico prezzo di 24.90 euro per singolo dvd.
Lascio ai più brillanti matematici fare il conto di quanto ci ho rimesso; tralasciando il fatto che, per citare un noto spot, la soddisfazione di NON dare soldi a Lupoi... non ha prezzo! :-)

Risolto il caso del Laughing Man nella precedente stagione la Sezione 9 si ritrova suo malgrado invischiata in una intricata lotta di potere ai massimi livelli che vede coinvolti la prima donna eletta primo ministro del Giappone, i servizi segreti, potenze straniere ed un gruppo terroristico. Terreno di scontro saranno i "rifugiati": milioni di persone immigrate in Giappone dal resto dell'Asia in seguito alle due guerre che hanno sconvolto il mondo; richiesti in passato come manodopera a basso costo, ormai rappresentano una zavorra per un paese in crisi economica. Abbandonati a loro stessi e minacciati di espulsione, troveranno in Hideo Kuze - già membro del gruppo terroristico "Individual Eleven" dagli obiettivi poco chiari e dai mezzi spettacolari ed inquietanti - un leader che promette di liberarli, portandoli all'indipendenza.
A fornire un (ulteriore!) antagonista alla Sezione 9 sarà la figura di Kazundo Gouda, capo di gabinetto dei servizi segreti, abile manipolatore e teorico delle dinamiche sociali con idee a dir poco peculiari su come dovrebbe girare il mondo.
Tanto Kuze quanto Gouda avranno motivazioni estremamente complesse ed articolate che richiederanno tutta la seconda metà della serie per venir esposte, maturare e mutare.

Di fronte a tanti gruppi decisi a portare al limite estremo l'escalation che sta montando nel paese, la minuscola Sezione 9 (un capo, sette membri, alcuni tachikoma ed una manciata di nuove reclute e personale di supporto) dovranno conciliare un senso di giustizia che può essere scambiato per debolezza (o banale difesa dello status quo) con la rabbia per le umiliazioni e le perdite subite, imbattendosi a più riprese in una brutale realtà: la Sezione 9 è ben poca cosa.
Sì, perché in questo sta la principale differenza tra le due stagioni: nella prima il Laughing Man eludeva più o meno da solo i suoi inseguitori, ma (anche tenendo conto del superbo twist finale) i ruoli erano ben definiti: c'era la preda e c'erano i cacciatori; per quanto dure fossero le battaglie restavano nette alcune sensazioni: in primis, di essere nel giusto; poi, di poter fare la differenza; infine, che le cose si sarebbero risolte per il meglio (a livello dei singoli episodi e complessivamente).
In questa seconda stagione questo non è più vero: si può forse ancora avere la convinzione di operare per un poco definibile bene comune, ma questa volta gli avversari sono fin da subito soverchianti in termini di numero, capacità, posizione nella catena di comando politico-militare e - soprattutto - in fatto di assoluta dedizione alla propria causa.
Incertezza, rabbia e paura accompagneranno per gran parte degli episodi la Sezione 9, che finirà col prendere numerose batoste. Prenderne tante. Tante da far male.

A livello di episodi, pur mantenendo una separazione tra episodi a sé stanti e connessi alla trama principale ("dividual/dual" episodes), i secondi sono in numero maggiore e più strettamente in continuità rispetto a quanto visto nella prima stagione. Qualitativamente tutte le sottotrame vanno dal molto buono all'ottimo; finalmente abbiamo alcuni episodi dedicati interamente ai personaggi (per così dire) "minori" della Sezione 9 ed alcuni interessanti scorci del passato che forniscono parte del quadro su come i membri si siano conosciuti e di quale sia lo scenario che ha portato il mondo nell'attuale situazione.
Immancabili le citazioni cinematografiche (a manate!), letterarie e storico-politiche; queste non sono mai comunque fine a sé stesse né sono soffocanti: al contrario forniscono un contesto solido e realistico dentro il quale inquadrare le vicende narrate.

Prodotto palesemente con una marea di soldi, lo studio Production I.G ci ha messo qualcosa che non si compra e che ancora oggi pochi hanno: talento e passione in quantità industriali. Pagando la giusta cifra al giorno d'oggi chiunque è in grado di produrre una buona grafica; tutt'altro discorso è trovare qualcuno che sappia scrivere le storie, girare scene di ogni tipo, utilizzare in maniera saggia la computer grafica e - banalmente - sappia dove piazzare una telecamera; in questo senso Kenji Kamiyama si dimostra estremamente bravo e persino molto maturato rispetto al passato.
Eccelso a livello di grafica e di animazione, la computer grafica è integrata molto meglio che in passato; sempre di buon livello la musica della solita Yôko Kanno.

I dvd: ottima la compressione video (anamorfico widescreen), eccellente il doppiaggio (adeguati i sottotitoli) e l'audio 5.1; gli extra consistono nella solita sequenza di interviste col cast: niente di che, ma ogni tanto qualcosa di interessante viene detto.

GitS:SAC 2nd GIG prosegue nel solco già tracciato dai predenti film e dall'altra stagione: classe e stile sono le parole d'ordine. Consideravo il 1st GIG un ottimo prodotto (votato 10/10) ed avevo totale fiducia nel 2nd GIG: la vera sorpresa è stato il trovarsi di fronte a qualcosa di nettamente migliore.
Grufolo di piacere®!

Voto: 10. Capolavoro imprescindibile.
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