Solo una piccola nota sulla stereoscopia (ribadisco che fintanto non ci posso girare attorno, non è una visione in 3D) utilizzata in Toy Story 3 - del film magari parlerò in seguito, tanto ormai sui lavori della Pixar non resta altro da dire se non "capolavoro".
Essendoci stato costretto dalla carenza di schermi tradizionali, ho dovuto vedermelo con gli occhialini. Un insulto.
E non ce l'ho con la Pixar, che del resto dichiarò che del treddì se ne sbatteva le gonadi, ma con la schifosissima tecnologia in sé.
Dei difetti, ho già ampiamente detto: sguardo fisso al centro delle schermo e riduzione del campo visivo (e parti dell'immagine comunque fuori fase), luminosità ridotta, mal di testa per alcuni e tutto il resto.
Nel caso specifico di Toy Story 3 si aggiunge però un piccolo particolare: nonostante sia interamente realizzato in computer grafica, il film di fatto non sfrutta per nulla le presunte potenzialità di cotanta merdaviglia tecnologica, limitandosi ad un vago senso di profondità che i miei stimatissimi occhi sono perfettamente in grado di ricreare da soli, basandosi su una immagine bidimensionale.
Insomma: per quanto mi riguarda ennesima prova che questa tecnica non ha nulla da offrire, se non un costo del biglietto spropositato (11.50 euro? Fanculo: la prossima volta NON vado al cinema e con la stessa cifra mi prendo il DVD da Amazon).
Poi, al solito, pirla io che continuo a spenderci dei soldi, eh...
Nessun commento:
Posta un commento