Visti i primi 7 episodi della prima - e presumibilmente unica - stagione di Caprica.
Considerato quanto ho adorato la serie di Battlestar Galactica, devo ammettere che mi approcciavo con scetticismo a questo prequel dalle strane caratteristiche: pochissima fantascienza di ambientazione spaziale e molta politica sembravano ingredienti abbastanza fuori luogo, in una serie figlia (o madre?) di uno dei picchi della sci-fi televisiva contemporanea. D'altra parte... frak! È BSG, non potevo davvero perdermela.
Una cinquantina di anni prima degli eventi di BSG (e quindi a pochi decenni dalla prima guerra coi Cylons), troviamo le colonie ancora molto disunite tra loro. La centralità di Caprica è però già evidente: una società evoluta ed edonistica, all'apice di una prosperità che sembra promettere solo ulteriori successi, ma che si rivelerà invece essere il trampolino di lancio verso la tragica caduta.
Da un lato abbiamo la famiglia Graystone, con un geniale capofamiglia che ha rivoluzionato la vita digitale con il mondo virtuale accessibile tramite l'holoband, e che ora sta progettando i primi Cylons.
Dall'altro gli Adama (sì, quegli Adama, con tanto di piccolo William), il cui padre avvocato cura con modi poco ortodossi gli interessi delle famiglie mafiose di Tauron.
I loro destini, e con essi quelli di tutti gli abitanti delle colonie, si incroceranno in seguito ad un atto terroristico in cui è direttamente coinvolta Zoe Graystone, non meno geniale del padre e seguace di una organizzazione religiosa devota al dio monoteista. Con lei moriranno decine di persone, tra cui moglie e figlia di Joseph Adama.
Un sofisticato avatar di Zoe è però ancora attivo nella rete, e finirà con l'essere assorbita in un chip sperimentale di un prototipo di Cylon.
Approfondimento psicologico, temi sociali e riflessioni sulla tecnologia sono i temi principali di questa anomala serie fantascientifica. Intrigante e drammatica, deve il suo fascino ad una cura maniacale dei dettagli: l'intera società in cui si muovono i protagonisti è pervasa di piccoli particolari (religione, abitudini sessuali, usi e costumi) che la caratterizzano come qualcosa di simile e al contempo diversa dalla nostra realtà.
Realizzata con soldi e cura, presenta una regia ed una fotografia sempre eccellenti (più che degni anche gli effetti speciali), e tutti i protagonisti sono perfetti nei rispettivi ruoli. La trama promette benissimo, ed i dialoghi sono sempre all'altezza.
Non vedo l'ora di vedere gli altri episodi, ma fin d'ora la considero come una tappa imprescindibile per gli appassionati dell'universo BSG, che grufoleranno di piacere tutte le volte che scopriranno retroscena e contesti di certi eventi ed abitudini visti in BSG (dalla ovvia genesi dei Cylons ad espressioni come "so say we all").
Voto parziale: 8. Ah, il doppiaggio italiano mi è sembrato degno, ma come sempre sono convinto che certe cose vadano viste in lingua originale.
3 commenti:
Ho visto solo i primi episodi, e la serie è veramente lontana dalle altre, con temi, mondi, colpi di scena che non trovo altrove. Su BSG dovevo scrivere di più, mi impegno a farlo la prossima volta che Rai4 ritrasmetterà le puntate.
@Gegio: Caprica mi ha davvero sorpreso, e la considero uno dei punti più alti mai raggiunti dalle produzioni seriali, in quanto a qualità di regia (wow! L'uso della telecamera rasenta la perfezione), luci, fotografia e molto altro.
BSG, come Caprica, straconsiglio di guardarli in lingua originale: forse è solo questione di abitudine, ma di recente ho visto proprio su Rai4 alcuni episodi di BSG, e ci sono rimasto molto male...
Vada per i sottotitoli quindi.
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