martedì 30 gennaio 2007

[ninja] ninja squad


Dave Wheeler dà fondo alle sue abilità recitative per esprimerci la gioia d'aver vinto un duello.

Gordon punta su un sobrio completo argento-rosa completo di fascia nera.

I cattivi compensano la propria bruttezza tappezzando la casa di opere di dubbia arte.

Ed infine conosciamo pure il caro Ivan Il Rosso, citato a sproposito nel riassunto di Ninja Commandements...
Nel grandioso (più o meno) Ninja Squad Ivan the Red, impersonano niente popo' di meno che dall'improbabile Dave Wheeler, si è svegliato male una mattina ed ha deciso che era giunto il momento di diventare il capo supremo dell'impero ninja (probabilmente per questioni fiscali, perché di onore e prestigio proprio non se ne parla...)
Per farlo c'è un solo modo: sfidare l'invincibile Ninja Master Gordon (non ci crederete: Richard Harrison) ad un duello all'ultimo sangue; se non accetterà Ivan Il Rosso si farà strada fino al capo sconfiggendo uno ad uno tutti i suoi allievi.
Gordon - saggio ed attaccato alla pellaccia - si guarda bene dall'accettare e lascia che il malvagio accoppi uno stuolo di pirla prima di giungere a lui (che vive ogni morte come una tragica perdita, benché avrebbe facilmente potuto impedirle).

Per giustificare un'ora abbondante di girato hong-kongese (per di più ambientato in una topaia filippina o cambogiana o luogo ugualmente sfigato) veniamo informati che Billy è un ninja.
E lui stesso ci tiene a farlo sapere, visto che ripete più volte (nel doppiaggio truffaldino di Godfrey Ho) d'aver frequentato una scuola d'avviamento professional-ninjà. Questo suscita per lo più ilarità e scoramento nei suoi parenti, che lo invitano piuttosto a trovarsi un lavoro serio. :-)
I problemi familiari verranno però risolti dal malvagio di turno che - non avendo ricevuto l'affitto mensile - accoppa la mamma e rapisce la sorella; oltre a concedere a Billy un po' di agognata quiete domestica, questo gli fornisce una eccellente scusa per una vendetta in perfetto stile ninjà (tant'è che non fa praticamente mai a botte, preferendo di gran lunga l'abuso di pistole e mitragliatore).

Colpo di scena finale (che non rivelo per non spezzarvi il cuore), ed ovvio doppio duello incrociato tra le due trame del film in ancora una volta gli unici a farne le spese saranno gli spettatori! ;-)

Un film di ninja piuttosto doloroso, che si distingue per una eccessiva loquacità della parte hong-kongese e - sorpresa delle sorprese: caso più unico che raro - per la totale assenza di stupri!
La grande recitazione di Wheeler ripaga comunque ogni piccola pecca del film. ;-)

Voto: 2. Trashometro® 10/10: (colpirà basso, come l'infuenza)
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sabato 27 gennaio 2007

cappuccetto rosso

Il fatto che su IMDb Cappuccetto rosso e gli insoliti sospetti abbia preso 6.7 è rappresentativo del fatto che la gente non capisce un cazzo non solo di cinema, ma di cosa sia una buona narrazione in generale.

Prendete la classica storia di Cappuccetto Rosso e trasformatela in un poliziesco con il lupo, la nonna, il boscaiolo e Cappuccetto Rosso sospettati dalla polizia di essere il misterioso criminale che ruba le ricette ai negozi di dolciumi sparsi nel bosco.
Il lupo in cerca di notizie, la nonnina con uno strano segreto, Cappuccetto Rosso che vorrebbe andarsene dal bosco ed un boscaiolo improvvisato: tutti hanno un movente, e tutti forniscono un alibi; la polizia dovrà sbrogliare la matassa analizzando le incongruenze tra le differenti versioni fornite dai sospetti.

Film realizzato in maniera pressoché impeccabile, con stile ed ingegno: le storie si incastrano alla perfezione ed i personaggi sono ben caratterizati ed originali. Buona la regia con dei veri tocchi di genio ed un uso molto accorto dei (limitati) mezzi tecnici, a supporto di una sceneggiatura scritta con tanto amore.

Come dicevo la qualità dei modelli poligonali (e della loro illuminazione) è veramente bassa (per intenderci: dalle parti dei recenti film di Barbie, se non meno) anche se - grazie al cielo - questo non crea grossi problemi in fatto di espressività dei personaggi che è di discreto livello, così come i loro movimenti.

Voto: 9. Divertentissimo e straconsigliato a chiunque abbia un cervello.
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mercoledì 24 gennaio 2007

man-thing

Il regista de Il Tagliaerbe è tornato letale come non mai, ed ha portato con se il suo nuovo amichetto verde: Man-Thing!

Capisco che comprare i diritti di Capitan America veniva a costare di più, ma non credo che glielo abbia ordinato il dottore, di fare un film su un personaggio dei fumetti pur che sia...
Invece no: a qualcuno deve essere parso giusto raschiare dal fondo del barile, sul quale si era incrostato niente meno che il buon vecchio Man-Thing (da non confondersi con l'ugualmente fronduto Swamp-Thing: il primo è un arbusto di mamma-Marvel, il secondo di zia-D.C. - che non è che si scopiazzano l'un l'altra i personaggi, no-no-no! ;-))

C'è la solita mega-compagnia petrolifera malvagia che scava sul solito terreno sacro agli indiani (e porco giuda! Vi volete decidere una buona volta a fornire una mappa delle zone non-sacre?!?! Qua non si può sputare per terra che gli avi si incacchiano...); ci sono i soliti 200 cadaveri di persone malvagie (ed evidentemente non molto ben volute neppure dai parenti, visto che nessuno le cerca) e la solita palude misteriosa.
In città arriva il nuovo sceriffo che blah blah blah cerca di risolvere il caso blah blah blah si rivolge al vecchio saggio indiano blah blah blah si fa aiutare dalla bella maestrina di turno blah blah blah e via di seguito a blah blah blah-are per un bel po'.
Ah sì, strano ma vero nella palude c'è pure il nostro Man-Thingo-Zeta che se la prende un po' con chi gli capita a tiro (ma facciamo pure finta che fossero tutti cattivi).

Yawn! Circa 100 minuti di troppo, in un film che ne dura 100 sono un bel record.

Voto: credo di avergli sparato un 1 su IMDb, ma facciamo pure 2 che sennò Avi Arad si mette a piangere...
Trashometro® 2/10: (la noia vi seccherà le radici)
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martedì 23 gennaio 2007

la caduta

La Caduta: gli ultimi giorni del terzo reich, con Hitler ed alcuni alti gerarchi nazisti rinchiusi nel bunker in attesa dell'inevitabile fine, in una Berlino assediata dall'armata rossa.

Film di eccezionale valore sia sotto l'aspetto storico che quello tecnico/artistico; ottima la ricostruzione, eccellenti gli attori e buona la regia (secca e cruda, molto adatta al soggetto).

Volendo entrare in cinico-mode mi verrebbe da pensare che di fatto la trama è la stessa che ci viene riproposta da anni dai vari grandi fratelli & friends, solo che vivendo noi in epoche più buie non c'è mai il lieto fine...

Voto: 10. Da mostrare nelle scuole.
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sabato 20 gennaio 2007

Apocalypto

Cioè, dunque... strana storia... (e senza spoiler, giuro! :-))
Allora, c'è questo tipo che è proprio uguale-uguale a Ronaldinho, e quindi suppongo sia proprio lui. Solo che, non so bene come, si ritrova nella giungla messicana di un bel po' di tempo fa; questo però non cambia molto la situazione: lui non rende bene come la dirigenza vorrebbe ed allora il tecnico lo mette sotto pressione, e poi c'è lo spogliatoio pieno di carogne che gli fanno scherzi crudeli, specie Eto'o che gli fa mangiare schifezze della sua terra.
Come se non bastasse, a sorpresa ricomincia il campionato ed arriva subito il Real Madrid che fa un paiolo così al povero Barcellona; morti e feriti sul campo, ed il povero Ronaldinho si ritrova sul mercato assieme a parecchi compagni di squadra.
Vengono allora portati in uno posto strano che somiglia al Milan lab, ma potrebbe pure essere la Romilia dell'antichità oppure la sede della Juventus, ed in effetti subito compaiono Moggi, Bettega e Giraudo che fanno le solite macumbe per falsare il campionato e sottopongono i nuovi arrivati ad un allenamento durissimo: da sputare sangue e strapparsi il cuore, cioè, proprio roba da perdere la testa. Letteralmente... ;-)
Ora, proprio mentre Ronaldinho sta per essere ceduto all'Inter e scalcia e si dispera (perché, cavoli, nessuno sano di mente vuole andare all'Inter... a parte quelli che lo fanno per prendere un pacco di soldi senza fare niente e per la tessera vitalizia del bordello della società ;-)) accade l'inaspettato: le preghiere della triade vengono ascoltate ed in una non così misteriosa eclissi totale di buon senso Matarrese - profeta di San Blatter - abbuona tutti i punti di penalizzazione!
Ora non c'è più bisogno di sacrificare Ronaldinho al crudele Patron Moratti, e così lui comincia a correre come un dannato per la giungla (perché non manca mica tanto all'inizio dei mondiali!), inseguito dagli spettri di giocatori prematuramente imbrocchiti come Ronaldo, Adriano e Cassano che lo vogliono costringere a mangiare come un maiale per unirsi alla sacra stirpe dei gordi.
Lui però è una vera lippa, e con una serie di magie delle sue scarta tutti ed arriva alla meta. Ma tutto questo correre lo ha spompato e gli ha fatto pure venire una certa saudade e quindi - colpo di scena! - arriva ai mondiali cotto come tutto il resto del Brasile! Quale orribile rivelazione, lo scoprire che nel torneo internazionale ci sono squadre ben più forti! ;-)

Questa era la sceneggiatura originale di Apocalypto, solo che poi Mel Gibson - dopo aver litigato con la FIFA per questioni di diritti - ha deciso di ripiegare su una ambientazione diversa, pur mantenendo inalterata la storia e la lingua in cui parlano i protagonisti (infatti, per chi ancora non lo sapesse, il film è in BoboVierico Arcaico con sottotitoli in italiano). Inoltre si è anche preferito limitarsi con la violenza, per non impressionare i tifosi più giovani.

Poco più seriamente: film semplice e lineare: una storia di brutale violenza e di sopravvivenza all'epoca dei Maia; ben poco si può pretendere in termini di realismo storico: tutto viene esasperato oltre i limiti ed ogni pretesa di veridicità e coerenza piegata alle esigenze artistiche. Accettato questo il film risulta eccellente sotto ogni punto di vista: la regia è buona (ma ne La Passione di Cristo Mel faceva anche di meglio), la tensione sempre altissima e la fotografia ottima.

Se non ci si aspetta un film ragionato o profondo (magari nella testa di Mel voleva anche esserlo), ci si può preparare a 2 ore e 20 tutte di corsa nella giungla. Ed allora è uno spettacolo. :-)
Futili le polemiche sull'eccessiva violenza: non manca ed era giusto vietarlo, ma non è poi questa cosa mai vista; in definitiva, si poteva evitare tanta cagnara (e pubblicità gratuita) per qualcosa che non dovrebbe shockare nessuno non sia già di suo una maledettissima checca isterica (si può dire ""maledettissima" in un blog?)

Voto: 8.
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mercoledì 17 gennaio 2007

ERrr...

Dopo una undicesima stagione che aveva presentato episodi mediamente di buon livello (con un certo numero di vere perle), le puntate ora in onda del dodicesimo anno di ER fanno pensare che il declino della serie sia ormai inevitabile.
Episodi semplicemente brutti, con temi poco appassionanti (Pratt ed il padre, comunque poco caratterizzato) e tirati troppo per le lunghe (Kovac, la Taggart e il cinnetto rompiballe); a peggiorare la situazione ci si mettono i nuovi personaggi, né simpatici né interessanti.
L'assenza di Carter, della Lewis e di Jing-Mei si fa sentire eccome (per tacere di Greene, di Ross e della Hathaway).

Peccato; c'è sempre speranza che si riprenda, ma gli sceneggiatori dovranno decisamente darsi una svegliata, se al momento tutto ciò a cui sono in grado di pensare si riduce a scimmie e patetici robottini.. :-|

sabato 13 gennaio 2007

brain-dead or alive

La serie di videogiochi iniziata nel lontano 1997 con Dead or Alive (1997) (VG), che ha visto numerosi seguiti e pure un beach volley coi suoi protagonisti, è universamente nota e stimata per due fondamentali motivi: è piena di figa ed ha una trama paragonabile a quella di Tetris.
Credo sia chiaro a chiunque che il primo punto è esclusivamente il sottoprodotto di faticosissimi studi volti ad implementare un motore fisico realistico, comprensi sballonzolamenti vari. ;-)
Il secondo punto invece credo dipenda dal fatto che la trama di un picchiaduro medio si riassume in "ahhh... tu, mariuolo bastardo! Hai assassinato il mio (maestro|amico|padre|amante|sacerdote|fratello|compagno di sbronze), che in realtà era un illustrissimo esponente della scuola {arte marziale inesistente a piacere}! Benché io sia un gondoliere veneziano che combatte con un remo mentre ciacolo in dialetto e tu un 800enne cinesino coi baffi lunghi un metro che maneggia uno spadone da 150kg, sappi che quando ci incontreremo al {mega-torneo che si svolge ogni 10000 anni e che casualmente inizia domani e fa partecipare chiunque abbia voglia di menarsi a mani nude, con armi bianche o lancia-granate che sia} TE LA FARÒ PAGAREEE!

Ora... date simili premesse non è che le speranze nel film di DOA: Dead or Alive (2006) fossero chissà che, ma era giusto dargli una chance: un po' perché se ne ha voglia Corey Yuen è uno che le scene di lotta le sa girare, un po' per completezza (avendo già visto pressoché ogni film tratto da videogiochi) ed un po' per gli sballonzolamenti, diciamolo.
Questi ultimi non mancano: signorine mediamente più che discrete (sicuramente "piatte" per gli standard del videogame, ma credo si sia preferito non sfidare le leggi della fisica...); tutto il resto sì.
La trama deve essere caduta in un buco nero: c'è il solito torneo e la gente si mena mentre si scopre chi sono i buoni ed i cattivi, punto e basta; quel che delude di più è il fatto che anche le scene d'azione sono quasi tutte girate molto male, senza fantasia e con un uso sterile di trucchi tecnici, movimenti di telecamere e computer grafica. :-|
Tra i produttori il film annovera lo stimatissimo Paul W.S. Anderson, che tanto amore (non corrisposto) ha dato ai videogiocatori cinefili di tutto il mondo.

Ho già detto degli sballonzolamenti? ;-)
Ah, e c'è pure la partita di beach volley! Mai più senza...

Voto: 2. Trashometro® 3/10:
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giovedì 11 gennaio 2007

evviva l'ammmore!

Dopo tanti filmacci d'azione, era giusto concedersi un filmaccio adolescenzial-pruriginoso: e Cherry Falls non ha deluso! ;-)

La letizia regna sovrana nella ridente cittadina di Cherry Falls: gli adolescenti limonano felici (anche se più in là dell'annusarla sembra non si possa proprio andare) nelle loro automobilone americane, amorevolmente supervisionati dai genitori (si vede che ad una certa età si diventa contemplativi...)
Presto a turbare l'idillio arriva un simpatico serial-killer che ammazza le coppiette, concentrandosi esclusivamente su verginelli e verginelle.
Ora anche la piccola Brittany Murphy (che ha fatto del tirarsela un hobby, uno sport, un'arte ed un mestiere) si sente in pericolo! La sua unica speranza è che il babbo sceriffo - che già ha combattuto degnamente il Terminator - catturi il mariuolo, prima di perdere tante cose importanti tutte in una volta (non ultima, la pellaccia).
Efficiente quanto la pubblica amministrazione italiana, la polizia locale combina ben poco e l'assassino miete vittime a dozzine. E qui i liceali dimostrano un acume fuor del comune: se l'assassino colpisce solo i vergini (ed in misura minore i capricorno), l'unica via d'uscita è organizzare una mega-festa con orgietta monogama a seguire, onde risolvere alla radice il problema! ;-)
Pure genius...
Da qui in poi il film peggiora, e si svela un improbabile plot fatto di stupri, ubriachezza molesta e vecchi rancori di cui - francamente - non ci riesce proprio di interessarci. ;-)

I film adolescenziali sono sempre una garanzia, e questo non fa eccezione: da tenere d'occhio il trans-killer che in alcune inquadrature ricorda Iiigor, l'ingorgo sulle scale per fuggire dalla festa ed - in generale - la disarmante stupidità manifestata da tutti. Ragguardevoli le prove attoriali.
Il regista è da tenere d'occhio, perché dimostra un notevole tocco per il trash moderno e patinato. :-)

Voto: 3. Trashometro® 7/10:
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domenica 7 gennaio 2007

lethal (o letam) ninja


I nostri due eroi positivi.

L'arma definitiva: pattini!

L'inarrestabile megasistema d'allarme.

Non c'è crimine per il quale la visione di Lethal Ninja sia una punizione adeguata! Che dolore! Che sofferenza!
Vera perla tra le perle di questo filmaccio del 93, è l'agghiacciante sonoro: tutti parlano un inglese sbiascicato, sottovoce, catturato in presa diretta in un ambiente rumoroso e mixato con musiche atroci di sottofondo. Essendo una produzione ricchissima, scordatevi i sottotitoli; pur tutto sommato abituato a simili situazioni, vista la mole di Z-movies già visti senza sottotitoli, questa volta ha prevalso l'imbarazzo: avrò capito sì e no una parola ogni cinque.
Non che questo abbia potuto nuocere alla qualità della trama, temo anzi ci abbia guadagnato! ;-)

Ora... abbiamo questo Professor che ha la sua bella equipe di ricerca sulle rive di una immonda pozza malsana (larga più o meno 20 o 30 metri, e sarei pronto a giurare che qualcuno la definisce "l'unica fonte d'approvvigionamento dell'intera nazione") in un qualche Stato africano - forse il Sud Africa; la sua affascinante (sort of) assistente tira su un bel becher di acqua sporca per analizzarla, cosa che chissà perché scatena l'ira del locale gruppo di ninja malfattori che arrivano in elicottero, in auto e a piedi per rapire la donzella dopo aver ucciso tutti gli altri.
Ah, quel terribile errore! La ricercatrice è moglie di uno spellacchiatissimo tale che tiene corsi di yoga (o yogurt) per dementi, che rapido come una folgore trascina il proprio amichetto di colore in Africa (dove potrà finalmente sentirsi una minoranza, dato che son tutti bianchi come il latte).
Passata la dogana (pre 11 settembre: alla domanda sul bagaglio, rispondono candidamente "only our crossbows...") si recano nell'albergo dove - qui lo dico e qui lo nego - secondo me è tenuta pseudo-prigioniera pure la donna. Lei però si guarda bene dal tentare di fuggire, e del resto i nostri eroi neanche la cercano, preferendo risolvere tutto menando le mani.
Dopo un po' di botte procurate nelle maniere tradizionali (componendo un numero di telefono a caso, recandosi nel bar della feccia e ascoltando il meccanico-vecchio-saggio del paese) si ritrovano faccia a faccia con la base del cattivo: un misto tra una vecchia cava, un parco a tema e la riserva mondiale di tetano - sia mai che si rimanga senza...
Così, mentre i malvagi fanno accordi col presidentissimo (si parla di farfalle, di problema da risolvere e si bevono quantità industriali di un beverone arancione) i nostri eroi si fanno largo nell'organizzazione dal basso.

Quali appassionanti scontri con ninja-bradipi! Quale abuso d'esplosivi! Quali insensate fughe negli scivoli d'acqua-senza-acqua! Quale invereconda oscenità i ninja sui pattini-con-coltelli-ai-lati stile holiday-on-ice (ma senza ice) che si mettono in cerchio e si fanno accoppare uno ad uno come polli!

Ipotesi sulla trama o forse no:
  • la pozza è contaminata o forse no.
  • nella pozza c'è del sangue o forse no.
  • i pidocchi in vasetto che vengono mostrati sono una specialità culinaria locale oppure una specie letale oppure ce li ha addosso il presidentissimo o forse no.
  • la tipa che si ribella lo fa per amore o forse no.
  • c'è un traffico di schiavi o forse no.
  • si fanno esperimenti sugli esseri umani o forse no.
  • il beverone arancione obnubila le menti di tutti o forse no.
  • il cattivo di bianco vestito è L'Uomo Delmonte® o forse no.

Terribile. Uno dei peggiori film di sempre, con attori pessimi ed una trama a loro adeguata; la sceneggiatura poi si commenta da sola, così come la regia affidata ad un tizio che - conscio dei propri mezzi - aveva intitolato un suo precedente lavoro "Disaster".

Da non perdere:
  • i ninja sui pattini con lame laterali,
  • il sistema d'allarme del cattivo, che va avanti a suonare per metà del film mentre, imbarazzato, L'Uomo Delmonte si attacca al telefono nella speranza di trovare qualcuno che lo aiuti a spegnerlo,
  • le torture con gli elettrodi,
  • la coreografia delle ballerine nel bar della feccia,
  • i combattimenti più lenti della storia.


Voto: 1. Trashometro® 10/10: (da mostrare alle elementari come monito per i bimbi cattivi!)
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