domenica 27 settembre 2009

in the shadow of the moon

In the Shadow of the Moon è un documentario di taglio classico, basato su interviste e filmati di repertorio.
Ripercorre la corsa alla Luna, dando voce ai suoi protagonisti ormai anziani.

Questioni tecniche, sociali e politiche vengono tutte accennate, anche se non si può pretendere eccessivo approfondimento in circa 100 minuti.
Tutte le interviste sono di ottimo livello, ogni missione Apollo viene rappresentata (anche se, a parte le solite note, non si scende troppo nei dettagli); spettacolari le riprese d'epoca, ripulite a dovere.
Molto bella anche l'ora di extra, con immagini in larga parte inedite.

Nel complesso un ottimo sunto di quel momento storico, in (minima) parte penalizzato dalla sua brevità.
Spesso toccanti le testimonianze di Aldrin e Collins, mentre Alan Bean si conferma un idolo assoluto con la sua giovialità; i suoi quadri poi lasciano letteralmente a bocca aperta - ucciderei pur di averne uno.
Inutile dire che tra gli assenti svetta il semi-recluso Armstrong; peccato che - per ovvi motivi - non si sia potuto far intervenire Pete Conrad, altro straordinario personaggio.

Consigliatissimo a chi è appassionato di astronautica, assieme ovviamente all'eccelso Dalla Terra Alla Luna.

Voto: 8.5
Tags: , , , , , , , , , , , , .

mercoledì 16 settembre 2009

Honda su Honda

Restare delusi da un film di Ishirô Honda è quasi impossibile; se poi i film sono due, la soddisfazione è garantita!
Tale è il godimento, che non mi sento neppure degno di dare voti a simili opere!

[Gli Eredi di King Kong]
Prima si comincia malissimo con la traduzione italiana del titolo che butta lì un King Kong di cui non sentiremo neanche la puzza, poi si peggiora con una sana visita all'Isola dei Mostri®.
Nella suddetta isola, fumogeni dai più svariati colori tengono a bada i mostri che tanto male e tanto bene hanno fatto (a giorni alterni) all'umanità.
Questa politica del mettere tutte le uova in un solo paniere mostra i suoi limiti quando degli alieni incazzosi invadono l'isola ed assumono il controllo mentale dei mostri, liberandoli e mandandoli a distruggere le principali città del pianeta!
Mosca, Pechino, Londra, Parigi e New York non hanno scampo! Tokyo - si suppone lasciata per ultima in quanto popolata da gente ridicola - ha modo di organizzare l'usuale futile linea di difesa a base di modellini che nulla possono di fronte all'attacco combinato di tre mostri.
Fortunatamente, l'equipaggio di una nave spaziale delle Nazioni Unite (soldi da scialare, l'UN del futuro...) che fa la spola tra la Terra ed un insediamento lunare interviene liberando i mostri dal vile giogo mentale degli extracomunitari dello spazio!
Questi ultimi giocano la loro ultima carta: King Ghidorah, che gli alieni - come i peggiori piazzisti - pubblicizzano come "un mostro dello spazio! I mostri della Terra non possono vincere contro i mostri dello spazio!"
Viene quasi voglia di comprarsene uno, in effetti.
Grazie al cielo non hanno fatto i conti con la forza di volontà di zia Gojira (peraltro aiutata dal controllo mentale ora in mano agli pseudo-umani), che insieme ai suoi amichetti non-belli faranno un paiolo così ai cattivoni, prima di tornarsene placidamente alla loro isola.

Film di terrificante bellezza, con uno stuolo di mostri; oltre a quelli di forma umana si segnalano: Godzilla, Mothra, Rodan, King Ghidorah, Anguirus, Minya, Spiega (o Kumonga), Baragon, Gorosaurus, Manda, e Varan. Ad onor del vero alcuni fanno poco e niente, ma suppongo che l'importante sia partecipare.

Trashometro® 10/10: Da vedere ad ogni costo.
*tags::azione, horror, fantascienza, thriller, guerra, spazio, astronave, alieno, regina, morte, attacco, Godzilla, King Ghidorah, Rodan, Mothra, Gojira, Honda, Tokyo, distruzione, modellini, mostri, invasione, Luna, astronauta, controllo mentale, gente buffa, isola dei mostri, trash*

[Latitudine Zero]
Libera e sgangheratissima riedizione di 20.000 leghe sotto i mari, Latitudine Zero segue le vicende di tre pirla che stanno per fare la fine del tonno, chiusi in una scatoletta di batisfera che ha perso il collegamento con la nave-madre.
Vengono prontamente raccolti dal capitano Mackenzie, da circa 200 anni alla guida sportiva del suo pregiatissimo sottomarino; giunti alla base situata guarda caso a Latitudine Zero (all'equatore, sulla linea del cambiamento di data - chissà che casino per regolare calendari ed orologi ) scopriranno una città sommersa piena di meraviglie tecnologiche per le quali l'umanità non è ancora pronta perché no.
Questi paladini della pace e della conoscenza hanno però un acerrimo nemico nel dottor Malic (se dopo secoli non hai ancora avuto successo, forse è il caso di rivedere i tuoi obiettivi, caro...) deciso ad impadronirsi e/o a distruggere Latitudine Zero.
Oltre alle prevedibili battaglie sottomarine, il dottore ci delizia con le sue chimere genetiche, che gli consentono di disporre di un piccolo e per nulla agguerrito manipolo di grifoni e uomini-pipistrello (o qualunque cosa quel pessimo costume da carnevale volesse rappresentare).

Interamente girato in inglese con alcuni degli attori più ridicoli di tutti i tempi, Latitudine Zero è una vera pietra miliare del trash.
Dialoghi devastanti e personaggi surreali (Kobo che guida il sottomarino con levette e grugniti è stupendo), vi perseguiterà a vita nei vostri incubi per il finale spiazzante: tornato in superficie, uno dei tre protagonisti subirà uno shock terribile che lo farà dubitare di tutto ciò che ha visto (o forse no)!
Che altro dire? "Cancellare un sottomarino! Cancellare un'isola!" (ehu? what the hell??)

PS: inquietante la somiglianza tra i sottomarini dei cattivi ed i Garfish de Il Mistero della Pietra Azzurra. Caso o citazione?

Trashometro® 10/10: Idem!
Tags: , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , .

martedì 8 settembre 2009

Top Line (Alien Terminator)

Ah! Quali rischi corre il nostro pianeta, mentre ignaro orbita attorno al sole!
Top Line strapperà a forza l'ignoranza che avvolge l'incauto spettatore, rivelando il terribile complotto il cui fine tuttora mi sfugge, ma che è certamente letale, altrimenti non ci avrebbero mica fatto sopra un film, vi sembra?
Alleati (o giù di lì) contro l'umanità (o, anche qui, giù di lì), troviamo dei nazisti con un buffo accento ed un pessimo gusto per l'arredo, il club delle ex mogli (in combutta con quello degli editori), la CIA, il KGB, un po' di mafie assortite e gli immancabili alieni - stavolta con cyborg al seguito (già, già...)
Contro un simile spiegamento di forze non c'è speranza, direte voi!
Eh, no! Perché non bisogna dimenticare che in mezzo all'umanità - assieme a spore, muffe e funghi - prospera anche Franco Nero!

In questo capolavoro di Nello Rossati, troviamo l'amato Nero, scrittore in crisi, intento ad ubriacarsi - che è sempre una bella alternativa al completare il libro per cui ti pagano.
Finiti i soldini, si arrangia come può e, con la gentile collaborazione del fidanzato dell'amante (che di suo sarebbe il più scadente narcotrafficante del mondo), si mette sulle tracce di squallida paccottiglia precolombiana o quel che è.
Tanti scimuniti bramano quei pezzi, a partire dal grande George Kennedy negli improbabili panni del gerarca nazista.
Non sarà però facile impossessarsene, perché dietro a tutto ciò si nasconde l'orrenda verità di cui sopra (credo che in tutto ciò l'alcool c'entri qualcosa, ma sorvoliamo): gli alieni sono tra noi, ed hanno piazzato i loro agenti su tutte le poltrone che contano - non ultima quella di una editrice così pirla da prendersi Franco Nero come autore nonché marito.
Potrei tornare a citare il fatto che hanno a disposizione dei cyborg malamente scopiazzati da Terminator, ma non vorrei conferire loro troppa dignità: l'unico che compare si fa arrotare da un toro in corsa come vero tordo...

Film a tratti soporifero ancorché di inaudita bellezza, rientra a pieno titolo tra i grandi capolavori trash del cinema italiano.
Tutto, dai dialoghi all'ambientazione, dall'abbigliamento alle musiche, concorre ad insultare lo spettatore, che non potrà restare indifferente di fronte a tanta meraviglia.

Ogni tanto passa per tv, per il resto non so quanto sia reperibile (alla peggio, potete cercare all'estero sotto l'imbarazzante nome di Alien Terminator).
Da vedere, ma solo per chi ha già un certo stomaco trash.

Voto: 1. Trashometro® 10/10:
Tags: , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , .

venerdì 4 settembre 2009

Death Race!

Opera meritoria, quella di Paul W.S. Anderson e della produzione tutta.
Con Death Race avrebbero potuto limitarsi al solito filmaccio d'azione, ma per loro questo non era sufficiente.
Certo, hanno chiamato Jason Statham, e questa è una bella cosa perché anche lui deve pur mangiare, ma neppure questo per loro era abbastanza: hanno infatti deciso di produrre, scrivere e dirigere un film interamente a misura di Statham, di cui anche il nostro eroe potesse capire la trama e coglierne ogni raffinata sfumatura psicologica!
Ah, che bel gesto!

No, dai, non so davvero da che parte cominciare...
Ok, ok... ci sono i buoni, a partire da Statham che viene licenziato, bastonato, mogli-ammazzato ed incarcerato per l'uxoricidio non commesso. I buoni resteranno tali dall'inizio alla fine.
Poi ci sono i cattivi, capeggiati dalla direttrice del carcere, che ha fatto rinchiudere Statham perché lui era un gran manico di pilota, e lo voleva a correre nella Death Race, corsa mortale organizzata dal suo istituto di pena. E qui viene il vero colpo d'ala del film: anche i cattivi resteranno tali dall'inizio alla fine!
Personaggi ambigui non ce ne sono, anche se forse potrebbe ricoprire il ruolo un tale particolarmente cattivo che ottiene la libertà ed il riscatto sociale per aver aiutato Statham (cosa che di suo abbuona un bel po' di peccati, parrebbe - fatelo anche voi, la prossima volta che lo incontrate per strada). Comunque anche il suo personaggio si evolve come un dodo, e quindi sorvoliamo.
Statham corre su queste auto corazzate e dotate di armi, al suo fianco la fica di turno (non sufficientemente inquadrata), ai box i suoi supporters, in cabina di regia la direttrice del carcere che farà di tutto per farlo perdere. Lungo il percorso, brandelli di concorrenti spalmati qua e là. In coda al gruppo, Badoer che continua col suo corso di guida sicura. Niente altro da segnalare.

Quasi commovente nella sua banalità, con la telecamera messa un po' dove capita, ha il notevole pregio di far ridere parecchio.
Film caciarone, buono per una serata sguaiata - per il resto, stendiamo un velo pietoso.

Voto: 2. Trashometro® 7/10:
Tags: , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , .