sabato 15 aprile 2006

corri, Kaori!

Film su cowboy gay?!?! Puah! Ci sputo sopra! ;-) ;-)
Sangue feci e urina, altro che!

In Running tutto o quasi è marcio e corrotto fino al midollo.
Un piccolo mafioso finisce coinvolto coi suoi compari in una sparatoria; ne escono vivi, ma quelli che hanno accoppato non erano semplici criminali, ma poliziotti corrotti!
Ora il nostro malvivente ha un'arma che scotta e che lo può mandare dritto sulla sedia elettrica, e l'idea migliore che hanno è nasconderla nello scantinato dove il figlio gioca col vicino di casa.
Quest ultimo la trova e la usa per cercare di uccidere il proprio padre, un pazzo russo con la fissa di John Wayne (a proposito di cowboy gay... ;-)) che maltratta lui e la madre. Dopo aver ferito il babbo inizia una fuga notturna in una città fetida che sembra offrire solo puttane, magnaccia, mafiosi, pedofili, spogliarelliste e sbirri corrotti.
A questo punto tutti, per motivi diversi, devono ritrovare il bambino e soprattuto la pistola. A qualsiasi costo.

Due ore di azione ben costruita e dal bel ritmo, con i personaggi - spesso surreali - intenti in una gara di malvagità come poche se ne sono viste. Il campionario è vasto: una marea di pallottole sparate a bruciapelo, fiamme, mazze da hokey, corpi contundenti assortiti e sangue che schizza ovunque. Uno Snatch più cattivo, violento, cinico, sanguinario e senza un briciolo d'ironia.
Discreti gli interpreti, acidi i dialoghi e la sceneggiatura; piccola nota di demerito per la regia che eccede in effettini stylish buoni per una puntata di C.S.I. ma un po' noiosi sul lungo termine.

V.M. 14 per ottimi e sovrabbondanti motivi.

Voto: 7.5.

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