domenica 24 agosto 2008

stinger!

Stinger! La via svedese al trash!
stinger
culo non incluso nella confezione.

Fa piacere che il vecchio continente possa ancora mostrare al mondo cosa significa fare grande trash a costo zero (ad onor del vero l'efficiente stato sociale nord-europeo avrebbe dovuto pagarli per non farlo...)
Davvero, sono commosso: Stinger è uno di quei film che non penseresti sia proprio possibile produrre, nel 2005.

Ed invece eccolo qui: un sottomarino americano (trattasi in realtà della cantina di un tizio) viene perso, dopo che tutto l'equipaggio è stato ucciso da qualcosa di terribile che - ribaltando abilmente i fondamentali della suspense cinematografica - ci viene mostrato fin dalla prima inquadratura: GIGA-SCORPIONI MUTANTI che stavano trasportando per un qualche eccellente motivo.
Ah, sì: la Evil Corporate li stava sviluppando per l'esercito, in quanto arma definitiva contro il senso del ridicolo.
Ad ogni modo, lo stato maggiore della marina viene convocato in una stanzetta 3x2m dove il generale Anvedi Kepanza (in mimetica...) ragguaglia uno stuolo di fessi vestiti un po' come capita della necessità di recuperare il carico del sottomarino (casse e casse di riviste porno necessarie al morale della truppa, immagino: chi sarebbe tanto fesso da recuperare gli scorpioni?)
Viene dunque inviato un piccolo sottomarino - il corridoio che porta alla suddetta cantina - con la Squadra d'Assalto Sacrificabilia, composta da tutti i fessi presenti alla riunione salvo il generale, che per questioni di circonferenza non entrava nelle riprese (figuriamoci nel sottomarino...)
Cinque o sei marine vestiti con la maglietta della salute e dei berrettini da pesca, uno scienziato autistico e un paio di pataccone nordiche in shorts (di cui una viene qualificata come "dottoressa", lasciando intendere che l'altra sia "infermiera").
Grazie al cielo gli scorpioni iniziano subito a mietere vittime, aiutati dal fatto che questi imbecilli se ne vanno in giro con delle trekking-light (che figata quelle blu!) ed urlando come ossessi. :-)
Nello sconvolgente finale avvengono sconvolgenti sconvolgimenti che non racconto per non rovinarvi la sconvolgimentazione. ;-)
Si sappia solo che vale la pena arrivare in fondo per una scena di trenta secondi che rappresenta l'apice degli effetti speciali trash.

Film miserrimo, di spettacolare bruttezza: la trama è quanto sopra, i protagonisti spaventosi, la regia e gli effetti risibili.
Meravigliosi gli ambienti: il sottomarino più improbabile della storia pieno di cavi penzolanti, asce antincendio, estintori (in realtà sempre gli stessi, spostati nelle tre stanze che avevano), cartine appese a casaccio, scale appese sul soffitto e computer disegnati. Non sto scherzando.

Da non perdere: quasi tutto, ma nello specifico il vestiario della gente, la lucidità dei dialoghi, la benzina che ad un certo punto casca provvidenzialmente sul cattivo senza motivo alcuno ed il reattore nucleare che consiste nell'ennesima trekking-light con delle perline sopra. Senza dimenticare la mira dei marines che sparano tonnellate di piombo e non restano neanche i buchi sulle pareti, tanto sono a salve quei fucili di plastica.
Forse non tutti sanno che: colpire con un'ascia un quadro elettrico è un eccellente sistema per ripararlo.

Per lo scorno di tutti, poco fan-service: giusto un paio di tette finte.
Reperibile anche nei videonoleggi.

Voto: 1. Trashometro® 10/10: . Capolavoro trash.
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