giovedì 13 novembre 2008

[ninja] Ninja Phantom Heroes


Rotoliamoci così, senza purdor...

Caro Gesù Bambino, quest'anno per Natale vorrei tanto un pony.

Caro Gesù Bambino, quest'anno per Natale vorrei tanto un pony. Flambé.

Lasciar passare troppe settimane prima di recensire un ninjà-movie è sempre fonte di grave imbarazzo: già dopo poche ore, i neuroni tendono a rigettare tutto quel non-sense, e si finisce col dimenticare i dettagli.
La visione di Ninja Phantom Heroes poi è stata particolarmente indigesta, data l'abominevole qualità del girato ed una colonna sonora vietata dalla convenzione di Ginevra. Non aiuta il fatto che la confusione inizia ben prima di premere play: di sicuro (?) si tratta di un film del maestro Godfrey Ho (qui sotto lo pseudonimo di "Bruce Lambert"), diretto quando lavorava per la Filmark di Thomas Tang - sì, il famoso amico invisibile di Godfrey Ho, morto in un provvidenziale incendio (vedere la famosa intervista).
Altro problema è che lo stesso film lo potete trovare in giro sotto il titolo di Ninja Empire (o Ninja Thunderbolt II: Thunder Fox), che però - pur essendo un'altra Ho-production - non dovrebbe aver nulla a che fare con Phantom Heroes.

In sé il film è talmente bello che non si riesce neppure a capire se si tratti del classico taglia-e-cuci o di una pellicola singola: certo, ci sono pirla orientali e fessi occidentali, ma non sono sicuro che siano due divesi girati, anzi; potrebbero però esserci due o tre parti disgiunte prese da diverse pellicole orientali, questo sì.
Fingendo che ci sia una trama: un tizio della più scalcagnata base militare americana (in realtà ci sono buone possibilità che si tratti di un carcere... ad ogni modo è imperdibile il cartello all'ingresso, scritto con un pennarello) riceve l'ordine di effettuare una qualche missione sotto copertura (e/o diserta, mica capito...) - per fortuna è un ninja, e saprà adeguatamente combattere il ninja meglio vestito di sempre, che se ne va in giro con un gessato da fare invidia ad Armani.
Nel mentre, la solita famiglia para-mafiosa hong-kongese ha i suoi bei problemi con un sacco di gente, ed il fatto d'essere composta da un branco di inetti non aiuta. C'è di sicuro una tresca di qualche genere, una manica di bifolchi che non si capisce da che parte sta ed alcune bande motociclizzate e non.
Come se non bastasse, ad un tizio viene asciugato il sudore sulla faccia con della carta igienica, ma sembra che sia un bel gesto e non si offende (Culture Differenti®) e per un qualche motivo mille-mila chili d'oro vengono scambiati con quattro fucilini di plastica (ma anche qui: tutti sono soddisfatti del baratto, quindi chi siamo noi per giudicare? ;-))

Come di consueto non si perde occasione per menare le mani ed alcune battaglie sono confuse quanto basta per risultare divertenti; purtroppo il grosso del film provoca lancinanti dolori tipo parto, tanto è privo di un senso. Vale comunque la pena d'arrivare alla conclusione, non fosse altro per poter assistere al peggior finale della storia del cinema: nel bel mezzo dell'usuale ingiustificata rissa i - più che presunti - buoni arrivano non dico a vincere, ma a strappare un decoroso pareggio e... si danno alla fuga.
Fine.
Wow.
Estremo.
Al limite dello sperimentale, oserei dire. ;-)

Del tutto sconsigliato a chi non è avvezzo al genere e/o all'alcolismo, non mancherà di dare soddisfazione agli estimatori più esperti del genere ninjà.

Voto: 2 Trashometro® 10/10: (che fatica!)
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