Ed ho finalmente avuto il tempo di vedere anche la prima metà della quarta stagione di Battlestar Galactica; devo dire di non essere del tutto convinto della piega che ha preso la trama principale.
Riprende dove la terza stagione aveva lasciato, e cioé dal fatto che quattro dei "final five" sono stati svelati (al pubblico, non agli altri membri della flotta). Come ovvio eviterò gli spoiler più clamorosi.
I primi due episodi costituiscono quel che è stato rilasciato anche come Razor, e sono incentrati sulla Pegasus, a partire dal momento in cui sopravvive all'attacco dei Cylons. Molto buoni, aggiungono spessore all'ammiraglio Cain e presentano alcune situazioni interessanti.
Tornando alla Galactica, riprende la ricerca della Terra, ancora sfuggente ma questa volta basandosi su evidenze piuttosto concrete (come sa chi ha visto la conclusione della terza stagione).
Come ovvio anche i Cylons vogliono raggiungerla, ma incontreranno notevoli difficoltà: ciò che accade loro è infatti il vero pezzo forte della stagione, un colpo di scena davvero notevole.
Dove a mio avviso brilla meno, invece, è nella piega mistica che qui viene ulteriormente estesa: Baltar mezzo santone monoteista non mi convince granché, ed in generale c'è un eccesso di visioni ed epifanie che colgono più o meno tutti. Mi stanno benissimo come sottofondo ed anzi contribuiscono a creare un ambiente completo e complesso, ma troppe puntate sono dedicate quasi interamente a queste rivelazioni. Personalmente avrei preferito di gran lunga se ci si fosse concentrari sulle questioni politiche, sociali e militari interne alla flotta (ed anche religiose, ma di nuovo: non a botte di verità rivelate).
Oltre a Baltar, Starbuck sulla Demetrius, i quattro dei final five (che faranno infine outing) e la stessa presidentessa Roslin eccedono - a più riprese - in questo senso.
Tutto questo ha tolto spazio ad altri temi, ed anche all'azione militare: la stessa battaglia che conclude questa metà di stagione avrebbe meritato un approfondimento molto maggiore, data la sua crucialità nella storia.
Sempre per lo stesso motivo, anche i rapporti tra i personaggi soffrono un po' e non si assiste più alle evoluzioni presenti soprattutto nelle prime due stagioni.
Non è certo tutto da buttare, ed a sé stante risulta un eccellente prodotto, ma a per quello che è il mio gusto non regge il confronto con gli eccelsi inizi.
Dopo questa metà, i dieci webisodes The Face of the Enemy, su Gaeta in una situazione alquanto sgradevole (pregevoli); prima ci sarebbero i Razor Flashbacks, che non ho ancora recuperato.
Voto: 7.5 (mi chiedo se sarà rivalutabile vista la seconda metà)
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