sabato 30 agosto 2008

[tripla/1] turkish. star. wars.


Il potente guerriero turco s'accanisce contro un "diversamente bello".

Il robot turco sevizia il bambino che tutti noi vorremmo essere (verosimilmente curdo).

Il Mago (turco). Cosa aggiungere?

Sento il bisogno di COSTITUIRMI.
Sono certo che la visione di Dünyayi kurtaran adam (anche The Man Who Saves the World o - più esplicito - Turkish Star Wars) costituisca reato di per sé... ;-)

Agli inizi dei beneamati anni ottanta, pare che in Turchia molti film occidentali avessero problemi di distribuzione; tra questi, la saga di George Lucas (probabilmente perché non vi veniva data la giusta rilevanza al ruolo di Atatürk-padre-della-patria nel salvataggio della galassia ;-)).
Approfittando delle libertine leggi sul diritto d'autore, sembra fosse quindi costume darsi allo sciacallaggio del girato originale, per poi montarvi sopra/sotto/di-fianco una storia più consona al raffinatissimo gusto locale.

Una voce narrante (turca) in pieno marasma ci informa che la galassia è diventata un posto ben strano, con la ggente che però non è ggente e fanno un tutt'uno (no dai, non chiedetemi di spiegarlo, non l'ho mica capito...), ormai schiavizzata dal Mago che ha raggiunto l'immortalità - e di conseguenza la noia eterna. Solo la Terra ancora gli resiste - pur non sapendo di farlo, pare.
"E come?" direte voi... presto detto: con cervello - non in senso di "astuzia", qui se ne fa proprio una questione letterale - e forza di volontà!
Il che se vogliamo è ben strano, perché la Terra è stata distrutta più e più volte, oltre ad essere stata sconvolta da guerre nucleari. Oh sì, ma si è sempre trasformata in una nube cosmica per poi - I suppose - riformarsi.
Per chiarimenti su questi aspetti, rivolgetevi con fiducia al Mago. :-)
Ad ogni modo: i due più forti guerrieri turchi (che altro dire...) partono alla volta della galassia (turca) alla ricerca dell'ignoto malvagio (turco).
Sarà lui a trovare loro, attirandoli sul suo pianeta (turco?), dove incontreranno l'Alec Guinness turco - il Vecchio (Saggio) che li istruisce sui perché e sui percome della galassia e gli suggerirà come sconfiggere il bruttone.
Come da regolamento, non prima di aver combattuto ondate su ondate di mostri di peluche (tra cui il Gabibbo turco), robot che sembrano tostapane con il cancro ed altri stronzi assoriti (spettacolari gli zombie turchi e gli scheletri turchi su cavalli turchi).

Non c'è recensione che possa rendergli onore: È MEGLIO DI QUALUNQUE COSA ABBIATE MAI VISTO.

A dir poco straniante vedere l'eroe turco con un casco da motociclista (turco) fingere d'essere ai comandi di un caccia spaziale (turco), mentre sullo sfondo vengono proiettate le immagini dei primi tre Star Wars (sorvoliamo poi sul fatto che se diam retta alle immagini, sembra di capire che i buoni siano in realtà quelli sui caccia imperiali...)
La trama (scritta dall'aitante Çetin Inanç, che è anche il protagonista) è puro genio: oltre ad essere l'apice del non-sense e del tutto scollegata a quella originale, non manca di dispensare vere perle di saggezza, quali grandi elucubrazioni sulle religioni sufficienti a farsi dichiarar guerra pure dal Dalai Lama. Spettacolari i colpi di scena, con amicizia ed ammore messi a dura prova (come la salute mentale degli spettatori).
Immensi i dialoghi: sornioni come pochi, i nostri eroi non mancano di dispensare battute e sguardi languidi a tutte le belle (sort of) fanciulle (turche) che incrociano.

Da non perdere: tutto! Il montaggio delle scene di Guerre Stellari; l'abuso costante delle musiche di Indiana Jones; i nemici indegni pure dei Power Rangers; la spada di legno ed il cervello di plastilina; il mega-computer-facciuto (turco); l'abbigliamento del Mago e di chiunque altro; l'allenamento degli eroi che spaccano pietre a manate; la scena nel bar di Guerre Stellari, qui ricreata in salsa turca per l'occasione.
Cose imparate: dobbiamo la salvezza della galassia ai due più potenti guerrieri turchi. Non sono sicuro ci meritassimo tanto... :-)

Grido al capolavoro assoluto: trash al di là del concepibile, degnamente diretto da uno dei più noti registi di film erotici e d'azione turchi.
Mi dicono che l'ET turco ed il Rambo turco siano ancora meglio; fatico a crederci.

Voto: 1. Trashometro® 10/10:
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domenica 24 agosto 2008

stinger!

Stinger! La via svedese al trash!
stinger
culo non incluso nella confezione.

Fa piacere che il vecchio continente possa ancora mostrare al mondo cosa significa fare grande trash a costo zero (ad onor del vero l'efficiente stato sociale nord-europeo avrebbe dovuto pagarli per non farlo...)
Davvero, sono commosso: Stinger è uno di quei film che non penseresti sia proprio possibile produrre, nel 2005.

Ed invece eccolo qui: un sottomarino americano (trattasi in realtà della cantina di un tizio) viene perso, dopo che tutto l'equipaggio è stato ucciso da qualcosa di terribile che - ribaltando abilmente i fondamentali della suspense cinematografica - ci viene mostrato fin dalla prima inquadratura: GIGA-SCORPIONI MUTANTI che stavano trasportando per un qualche eccellente motivo.
Ah, sì: la Evil Corporate li stava sviluppando per l'esercito, in quanto arma definitiva contro il senso del ridicolo.
Ad ogni modo, lo stato maggiore della marina viene convocato in una stanzetta 3x2m dove il generale Anvedi Kepanza (in mimetica...) ragguaglia uno stuolo di fessi vestiti un po' come capita della necessità di recuperare il carico del sottomarino (casse e casse di riviste porno necessarie al morale della truppa, immagino: chi sarebbe tanto fesso da recuperare gli scorpioni?)
Viene dunque inviato un piccolo sottomarino - il corridoio che porta alla suddetta cantina - con la Squadra d'Assalto Sacrificabilia, composta da tutti i fessi presenti alla riunione salvo il generale, che per questioni di circonferenza non entrava nelle riprese (figuriamoci nel sottomarino...)
Cinque o sei marine vestiti con la maglietta della salute e dei berrettini da pesca, uno scienziato autistico e un paio di pataccone nordiche in shorts (di cui una viene qualificata come "dottoressa", lasciando intendere che l'altra sia "infermiera").
Grazie al cielo gli scorpioni iniziano subito a mietere vittime, aiutati dal fatto che questi imbecilli se ne vanno in giro con delle trekking-light (che figata quelle blu!) ed urlando come ossessi. :-)
Nello sconvolgente finale avvengono sconvolgenti sconvolgimenti che non racconto per non rovinarvi la sconvolgimentazione. ;-)
Si sappia solo che vale la pena arrivare in fondo per una scena di trenta secondi che rappresenta l'apice degli effetti speciali trash.

Film miserrimo, di spettacolare bruttezza: la trama è quanto sopra, i protagonisti spaventosi, la regia e gli effetti risibili.
Meravigliosi gli ambienti: il sottomarino più improbabile della storia pieno di cavi penzolanti, asce antincendio, estintori (in realtà sempre gli stessi, spostati nelle tre stanze che avevano), cartine appese a casaccio, scale appese sul soffitto e computer disegnati. Non sto scherzando.

Da non perdere: quasi tutto, ma nello specifico il vestiario della gente, la lucidità dei dialoghi, la benzina che ad un certo punto casca provvidenzialmente sul cattivo senza motivo alcuno ed il reattore nucleare che consiste nell'ennesima trekking-light con delle perline sopra. Senza dimenticare la mira dei marines che sparano tonnellate di piombo e non restano neanche i buchi sulle pareti, tanto sono a salve quei fucili di plastica.
Forse non tutti sanno che: colpire con un'ascia un quadro elettrico è un eccellente sistema per ripararlo.

Per lo scorno di tutti, poco fan-service: giusto un paio di tette finte.
Reperibile anche nei videonoleggi.

Voto: 1. Trashometro® 10/10: . Capolavoro trash.
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mercoledì 20 agosto 2008

battlestar galactica

Prima di tutto, l'ennesimo necrologio: LeRoi Moore, R.I.P. :-(

Poi, ho colto l'occasione della pubblicazione in edicola (7.90 euro, mi pare) per vedermi Battlestar Galactica - La Miniserie: tre ore di film da vedere cronologicamente prima del resto della serie.
Fantascienza classica come non ne vedevo da anni: sono rimasto estasiato e medito l'acquisto della serie (tre stagioni completate, la quarta in corso) da amazon UK o US (i prezzi italiani, al solito, sono privi di contatto con la realtà).

In un lontanissimo futuro (e/o, se vogliamo, in un universo alterenativo) in cui tanto per cambiare si è persa l'ubicazione della Terra (portarsi dietro la guida Michelin, no?), le 12 colonie contano decine di miliardi di persone, pace, democrazia e prosperità.
Decenni prima si era conclusa la guerra coi Cylons, robot fuggiti al controllo, che ora sono scomparsi.
Non per molto, comunque: stavano in realtà prendendo tempo per pianificare un devastante attacco in massa, che lascerà ben poco dell'umanità.
I pochi sopravvissuti, su una manciata di navi civili, si ritrovano sotto la protezione della gigantesca Battlestar Galactica, ultima nave costruita per combattere quella spaventosa guerra (e che sta per essere decommissionata e trasformata in un museo, e quindi non ha a bordo neanche dei fagioli, da sparare).
Ci si ritroverà divisi tra necessità di protezione e desiderio di vendetta immediata.

Trama veramente bella ed ottimamente narrata, come in tutte le serie che si rispettino a farla da padrona sono le relazione tra i personaggi: eroici, sbruffoni, codardi, vendicativi, impauriti ed abbattuti.
Tutti quelli presentati nelle tre ore del film sono veramente ottimi e ben tratteggiati e pongono le basi per eccellenti relazioni.

Ciò che ho apprezzato di più è la cura nei dettagli ed un gusto retrò che non è però fine a sé stesso; la nave da guerra (sufficientemente grande e corazzata da sostenere una esplosione nucleare sullo scafo - seppur non senza danni) ha i boccaporti manuali e nessuno dei suoi computer è in rete, ma tutto questo ha una spiegazione: in una guerra contro delle macchine, non puoi affidarti troppo a qualcosa che loro sanno gestire inifinitamente meglio!
Non ci si fa inoltre scrupoli di far morire gente a manate, né di creare casi privi di soluzioni indolori.
Insomma: l'umanità è stata di fatto annientata, e lo si sente.

La recitazione è di norma decente, da segnalare solo un com'è-diventato-veeecchio-Edward James Olmos e quella abbacinante pataccona di Tricia Helfer. :-)
Gli effetti speciali non sono malissimo, per una serie, ma niente che faccia gridare al miracolo.

In prospettiva di prendere il resto dall'estero, l'ho visto in inglese; il doppiaggio italiano mi pare comunque molto buono (almeno come voci).
Non ho ancora visto il documentario allegato.

Come in qualunque cosa prodotta negli ultimi anni (vedi 300), immancabilmente qualcuno ci ha trovato riferimenti alla GuerraAlTerrorismo+Iraq+Bush; francamente, mi paiono sempre più una manica di minchiate...

Voto: 9. Fantascienza spettacolare!
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lunedì 18 agosto 2008

import

Come forse più o meno tutti già sapranno, dal 1 dicembre - salvo che venga davvero pubblicata sulla gazzetta ufficiale dell'Unione Europea per tempo - dovrebbe entrare in vigore il nuovo regolamento europeo sui dazi di importazione dai paesi extra-EU.

La buona nuova è che la franchigia fino alla quale non si pagano dazi, IVA e balzelli vari passerà dagli attuali (ridicoli) 22 euro a 150 euro.
Ottima cosa per acquisti di DVD, libri ed altro dagli Stati Uniti.

Tutto ciò, se verrà recepita (oddio, è un regolamento ed in teoria...) ed applicata fin da subito.
Mistero sui 5-euro-e-50-grazie che la posta metteva su per spedizione (immagino spariranno anche quelli, ma meglio non dare niente per scontato).

Ed ora... cercasi eroici volontari che si facciano inviare qualcosa la seconda settimana di dicembre. ;-)

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sabato 9 agosto 2008

uwe's blackwoods

Blackwoods, dato in mano a qualcuno che non fosse un mentecatto del cinema, avrebbe anche potuto essere un film semi-degno. Tipo da 6 o addirittura 6.5.
I più acuti lettori avranno già capito che l'avere Uwe Boll alla regia, significa brutalizzare con un martello pneumatico il precedente periodo ipotetico. :-)

Un tale è in viaggio con la sua presunta nuova ragazza, diretti verso casa di lei, sperduta tra i boschi di Non So Dove.
Incontrerà strani personaggi come lo sceriffo locale (Michael Paré! Ma c'è un pessimo attore con cui Boll non abbia mai lavorato?!) ed l'erotomante gestore di un laido motel (il sempre grande Clint Howard).
Ben presto verrà attaccato da un tale armato di ascia, mentre la sua femmina si volatilizza (ma lui non se ne cura più di tanto, forse perché si era già svuotato e/o perché ha una eccellente mano destra ;-)); la situazione precipita in fretta, finché non verrà catturato da una strana famiglia che vuole vendicarsi di lui: in passato avrebbe infatti ucciso una ragazza, in un incidente di cui non ricorda quasi nulla.
Durante un improvvisato processo, i ricordi affioreranno pian piano, e la situazione prenderà una piega inaspettata.

Niente di terribilmente originale, ma la storia in sé aveva del potenziale, e poteva essere rappresentata in maniera decorosa: il continuo affinarsi dei ricordi, con la realtà che cambia di continuo, era un buono spunto.
Ahinoi, i primi due terzi del film sono puro pattume, con zio Uwe che ci delizia con una regia degna di Lucignolo; sul finale, invece, Boll fa qualcosa di impensabile: azzecca una ripresa (può anche essere stato un caso ;-))
Giuro: c'è una scena girata bene. L'avrà fatta l'aiuto regista, dai...

Atroci come da contratto gli interpreti (anche se Keegan Connor Tracy si difende, ed ha anche un bel visetto), fetenti i dialoghi.

Non so se sia mai arrivato in Italia; la versione in venditata su Amazon non ha sottotitoli e l'audio in presa diretta rasenta il catastrofico, in certe situazioni.

Voto: 4. Trashometro® 3/10:
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lunedì 4 agosto 2008

murder set pieces

murder set pieces

Avendo già in precedenza assegnato il titolo di Worst Movie Ever, mi tocca ripiegare sulla categoria Più Laido Film di Ogni Tempo, per premiare come si conviene Murder-Set-Pieces.

È sempre cattivo segno, quando un horror si bulla d'essere "il più QUALCOSA mai fatto"; dichiarandosi "the most visceral horror film ever made", Murder-Set-Pieces piscia talmente fuori dall'urinario che il regista-scrittore-a-fag-tot-mi Nick Palumbo andrebbe fustigato in pubblica piazza.

A Las Vegas, un sedicente fotografo attira modelle, baldracche, spogliarelliste e fica varia con la sempre originale scusa di un servizio fotografico.
Prima, dopo o durante la canonica scopatina, l'Helmut Newton dei miserrimi estrae il suo rasoio e sgozza le più o meno ingenue fanciulle.
Trasportate chissà come ancora vive in cantina, verranno torturate per eccellenti motivi che ai più potranno sfuggire.

Pur mietendo vittime a decine (30 in tutto, pare), nessuno si prende la briga di indagare, non fosse per la sorellina (dodicenne o giù di lì) della presunta fidanzata del serial kiler.
Nel mentre, in alcune trame del tutto disgiunte, veniamo informati che Bimbo Gigi Scannavacche è un neonazista nipote di un gerarca del terzo reich (la foto del nonno con Hitler e Mussolini! ;-)), che ha incubi riguardanti una notevole pataccona che potrebbe essere sua madre come chiunque altro, e che l'11 settembre gli ha creato ulteriore confusione mentale. Non che ne avesse bisogno...

Non è neanche un "gore" classico, qui si punta più sul pseudo-vomitevole in quantità industriale, e francamente si riesce pure a mancare il bersaglio.
Sì ok, sangue ad ettolitri, sgozzamenti, sevizie e tutto il resto, ma non c'è un mezzo secondo che riesca davvero spaventare. Disgustare? Forse chi è poco avvezzo al genere o è troppo sensibile, ma in realtà il tutto suscita più noia ed ilarità che altro.
Nudo integrale (specie nella prima metà, che di fatto è un soft-soft-porn) come se piovesse, ed anche un po' di sesso più o meno esplicito; mi chiedo sempre come qualcuno che abbia più di 15 anni possa ancora considerare shockante o provocatorio un po' di fica depilata solo per il fatto d'essere lì: in un horror o ci fai qualcosa di sensato, o lascia perdere, va...
Presunto culmine sovversivo del film, l'omicidio di una bambina e l'utilizzo di un bimbetto di neanche 2 anni per una scena che grida "arrestate il regista, vi prego". In tutta onestà: YAWN.

Stupido a livelli allarmante, l'intera sceneggiatura non è sufficiente neppure per il fondo di una gabbietta per uccelli; nulla ha la benché minima logica (il tizio va in giro e ammazza - punto) e, come detto, si mira solo al (presunto) shock.
Va detto che è un film che strizza l'occhio agli amanti di molti generi: ce n'è per gli affezzionati della gnocca, degli slasher, dei vampiri (ogni tanto ci si beve il sangue, quindi suppongo valga), dei cannibali (pasto sano e ricco di proteine, il torso putrefatto ;-)), delle feci-e-urine (vittime che evacuano durante la tortura e così via), della necrofilia (fellatio con testa decapitata: enough said) e del non-sense in generale.

Non che manchino i momenti divertenti, specie per una visione in compagnia: la mancanza di logica è sempre fonte di sane risate, e poi c'è Sven Garrett che può essere definito solo come Il Peggior Attore di Ogni Epoca; nella foga tanto dell'omicidio quanto dell'orgasmo fa delle smorfie da antologia (e non dimentichiamo il BUAAARGHHH che emette, una volta scoperto dalla bambozza!)
In teoria ci sono un paio di camei per attirare gli amanti dell'horror e dei ringraziamenti peculiari sui titoli di coda, ma non vale neanche la pena parlarne.

Insomma, consigliato solo se siete pronti e dell'umore per un film di rara imbecillità. Mi raccomando, in versione integrale (una dolorosa ora e quaranta), reperibile anche nei peggiori videonoleggi. :-)
Fu un mezzo (anche un quarto di) caso in Inghilterra, dove è stato bandito dalla censura. L'unico messo peggio di quelli che lo hanno bandito, è il regista stesso, comunque.

Voto: 1. Trashometro® 8/10:
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venerdì 1 agosto 2008

Dr. Horrible!

Dr. Horrible's Sing-Along Blog è l'ultimo insano progetto di un tale che si chiama Joss Whedon.

Concepito durante lo sciopero degli sceneggiatori, è andato "in onda" gratuitamente sul sito nei primi giorni, mentre ora si trova in vendita on-line, in attesa che esca il DVD.
Richiamati un po' di parenti ed attori-feticcio (l'immancabile Nathan Fillion e Che Mi Venga Un Colpo Se Quello Non È Il Dottor Doogie), mette insieme tre puntate di circa 15 minuti ciascuna di... un musical.
Ci vuol del fegato, ed amore inversamente proporzionale ai soldi a disposizione. :-)

Il Dr. Horrible - cattivo-wannabe - vuole entrare nella Lega dei Cattivi, ma prima deve riuscire in qualcosa di eclatante; sarebbe anche sulla buona strada, non fosse che Capitan Hammer - supereroe pieno di sé - gli mette sempre i bastoni tra le ruote.
Fattore non secondario il fatto che, nella sua vita di tutti i giorni, il Dr. Horrible è segretamente innamorato di una giovane attivista che si batte per la costruzione di un rifugio per i senzatetto. Inutile dire che la signorina finisce in mezzo alla lotta tra l'eroe ed il cattivo, e s'invaghisce di Capitan Hammer.
Da qui in avanti, vendetta e tragedia.

Fatto con tanto amore ed un bel po' di genio, non annoia (pur essendo tutti prevedibili, gli sviluppi) e non dovrebbe suscitare troppo sgomento neanche in chi non ama i musical (non cantano sempre, ma spesso, ma le canzoni sono talmente simpatiche che quasi non ci se ne accorge).

Difetti? Beh, è fatto con molti meno soldi di una qualunque puntata di serie TV, e le ambientazioni un po' ne risentono, ma in fondo poco importa.
Ha il potenziale per raggiungere un 10 pieno, ma ha un problema fondamentale: è necessario aggiungere un altro episodio (2, al più), cosa che verosimilmente verrà fatta in futuro.

Bello, bello, bello. (Canzone preferita? A Brand New Day, alla fine del secondo atto).

Voto: 9 (il DVD è sicuramente da prenotare).
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