Sono finalmente riuscito ad entrare in possesso del disco sostitutivo del mio cofanetto di Cowboy Bebop. Già in disponibile nei negozi da una dozzina di giorni, rimpiazza il secondo disco che presentava evidenti difetti di compressione mpeg.
L'ho acquistato poco prima di Natale ed ho immediatamente segnalato il difetto.
Il 20 febbraio il difetto è stato confermato dal produttore, aggiungendo che la sostituzione sarebbe avvenuta "al più presto".
L'11 aprile si annunciava che il disco sarebbe stato distribuito la settimana seguente.
Infine, il 31 maggio, il disco è viene indicato come "arrivato nei negozi", ma (pare per un ritardo dei distributori, mi dicono le mie fonti) l'incauto acquirente ha potuto ritirarlo solo da inizio luglio.
Nel suo piccolo, una odissea.
E non è che abbia particolare antipatia per l'editore (shinvision, in questo caso): non è che gli altri abbiano poi una tradizione molto migliore - vedere anche il mio precedente post sull'argomento.
Il fatto è che l'Italia è piena di pesci medio-piccoli (quando non piccolissimi) che, pur armati delle migliori intenzioni, evidentemente non sono nelle condizioni di offrire ciò che per i miei standard è un servizio decente.
Troppo facile nascondersi dietro la scusa (sentita troppe volte) che nel nostro paese "il mercato è piccolo".
Minchiate: caso strano, quando sono "i big" a scendere in campo (Medusa, Lucky Red, Columbia Tristar e compagnia bella) la qualità del prodotto è buona, il prezzo ragionevole ed il servizio efficiente - ed i problemi sono davvero l'eccezione alla regola.
Non dissimile la situazioni del fumetto, pur con la peculiare presenza di due giganti (se non, nei rispettivi generi, quasi-monopilisti a livello europeo/internazionale ed italiano), che nonostante ciò non perdono occasione per piangere miseria e strapparsi i capelli per quante poche copie vendono, per i margini così bassi che non-ne-avete-una-idea e per le difficoltà nella distribuzione e promozione (a proposito di promozione: vogliamo parlare di quanto poco è stato fatto per sfruttare il traino della caterva di film supereroistici?)
Che palle. Che palle!
Putacaso quando gli stessi volumi li fanno deAgostini, RCS, Repubblica, Mondadori ed amici (gi-e-sù, pure la gazzetta dello sport) il rapporto qualità/prezzo è decisamente più favorevole. Sono benefattori in perdita?
Il fatto che i grandi editori riescano, senza impegnarsi neppure troppo, dove quelli che dovrebbero essere i "professionisti del settore" falliscono è di uno squallore unico.
Personamente compro (relativamente) poca roba - e non scarico da Internet, e (a meno di roba davvero introvabile altrimenti) non compro le versioni hong-kongesi distribuite in Italia. Per quel poco che compro, esigo però non sentirmi preso per il culo o dover vivere con l'ansia che la serie iniziata non finirà mai.
Me ne dispiace, ma (specie per le serie in DVD) l'unica soluzione è rivolgersi sistematicamente al mercato inglese/americano, limitandosi a comprare in Italia poche cose e che non siano ancora in corso d'opera.
E mai fare l'early adopter. Mai.
Nessun commento:
Posta un commento